Troppe tasse fatte pagare agli studenti: all’Università di Torino partono i risarcimenti

Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar sul ricorso degli studenti dell’Udu contro l’ateneo piemontese. Il caso si riferisce ai pagamenti per l’iscrizione all’anno accademico 2018 con 39 milioni di euro di tasse non dovute.

 L’Università di Torino dovrà restituire ai suoi studenti 39 milioni di tasse non dovute: il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar che aveva dato ragione all’ateneo piemontese sul caso denunciato dall’Udu secondo cui nel 2019 le tasse universitarie fatte pagare agli studenti fossero oltre i limiti consentiti dalla legge. Adesso l’università dovrà rideterminare l’importo del contributo dovuto in quell’anno da ciascun iscritto e disporre i necessari conguagli.

Nel 2018, secondo quando denunciato dall’Udu, nell’ateneo torinese il peso delle tasse universitarie superava il 34% del Fondo di finanziamento ordinario (il limite fissato per decreto è del 20%). In una prima fase, il Tar aveva dato ragione all’ateneo, e preso atto dell’esistenza di una popolazione studentesca del tutto frastagliata che rendeva difficile fare una fotografia chiara delle presunte eccedenze. Ma il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione.

“L’obiettivo principale del nostro ateneo — ha spiegato a Repubblica il rettore, Stefano Geuna — è stato, e continua ad essere, assicurare il diritto allo studio a studentesse e studenti con una prospettiva sempre più aperta e inclusiva. Negli ultimi anni le tasse sono scese da una media di 1.180 euro pro capite nel 2017/2018 a 1.120 euro già nel 2018/2019, fino a 960 euro nel 2022/2023 oltre ad ampliare la no tax area per gli studenti meno abbienti fino a un Isee di 23 mila euro”.

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