Non è mai troppo tardi per imparare. Avrebbero potuto pensare questo i giovani aspiranti medici di Torino quando ieri hanno visto tra i banchi un uomo di 73 anni. Avrebbero potuto se solo questo non fosse stato il test delle polemiche. Infatti non si trattava di un signore dai desideri un po’ in ritardo, ma di un primario dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, oggi allergologo in un altro ospedale e già in pensione. Giancarlo Fiorucci, questo il suo nome, ha voluto così protestare contro un test che giudica «poco sensato e inutile» e con lui c’erano anche altri medici e numerosi infermieri, tutti in segno di protesta.
“Sono qui a fare il test insieme a mio figlio di 37 anni, Ugo, architetto da 15 anni ma innamorato della professione medica – ha spiegato all’uscita – per condividere questa esperienza con mio figlio, ma soprattutto per vedere se è vero che si tratta di un test inutile e con domande assurde o troppo difficili”.
E dopo aver fatto il test nelle canoniche due ore, questo è stato il parere del medico: “Le domande non sono così assurde e neppure troppo difficili per uno studente medio di un liceo italiano, ma del tutto inadatte a stanare nel candidato l’eventuale attitudine alla professione. È un test inutile, è come estrarre una pallina da un bussolotto, tanto vale abolirlo».
Il figlio Ugo, in linea con le idee del padre, in realtà si augura di averlo passato, in quanto pronto a cimentarsi nella nuova eventuale avventura professionale: “Non è un test difficile, ma comunque poco sensato. Spero di avercela fatta”.
Fiorucci senior, appena entrato nell’aula ha segnalato la presenza del figlio al presidente di commissione proprio perchè prendesse le sue precauzioni separandoli in considerazione delle polemiche di questi giorni circa la presenza ai test di genitori e “anziani” al solo scopo di aiutare parenti od amici.
Ma tra i banchi di Palazzo Nuovo a Torino c’erano anche i medici aderenti al Progetto Nazionale Prometeo teso all’abolizione del numero chiuso perchè ritenuto illegale e antidemocratico. Tra loro Claudio Biglia, veterinario con 4 specialità, docente di Microbiologia Alimentare e Massimo Citro, medico psicoterapeuta laureato anche in Lettere Classiche. «Questo è un test ambiguo e ingannevole come tutti i test a risposta multipla che sono un insulto all’intelligenza – ha detto Citro – è uno strumento inefficace per misurare l’attitudine del candidato. L’ accesso alle università a numero chiuso e i test sono un attacco alla libertà della persone e non si capisce perchè si debba limitare l’ accesso alla facoltà di medicina visto che in Italia mancano medici e i ragazzi che vogliono tentare la professione a tutti i costi, devono andare all’estero».
«Questi test sono un doppio inghippo per i ragazzi – ha detto Biglia – che spesso a 18 anni non sanno cosa fare si buttano a fare test così a capocchia. La colpa non è loro, ma della scuola che non li aiuta neppure a conoscersi e a scegliere una strada. Bisogna fare di tutto perchè vengano aboliti, ci auguriamo che qualche politico prenda a cuore questa questione e la approfondisca».
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