“Ti spezzo l’altra gamba”. La prof fa piangere l’alunna in Dad, il caso finirà in Procura

Una 14enne fiorentina seguiva le lezioni da casa dopo una distorsione alla caviglia. I genitori si sono rivolti a un avvocato: “Nessuno si è scusato”

Una 14enne fiorentina seguiva le lezioni da casa dopo una distorsione alla caviglia. I genitori si sono rivolti a un avvocato: “Nessuno si è scusato”

Laura, nome di fantasia, si era fatta male durante la lezione di educazione fisica. Una distorsione al ginocchio l’aveva tenuta in Dad a seguire le lezioni, che la 14enne, studentessa di un liceo artistico fiorentino con problemi di apprendimento, registrava per poter poi riascoltare con calma.

LE FRASI INCRIMINATE

E così la frase della sua insegnante, risuonata male durante una di queste lezioni è rimasta impressa sul pc della giovane: “Vedi di farti accompagnare sennò ti spezzo pure l’altra gamba” le ha detto la professoressa davanti ai compagni, anche loro quel giorno in didattica a distanza. “Smetti di stare a casina a coccolarti la gamba e vieni a scuola che vogliamo vederti in presenza e sono sicura che venerdì prossimo la tua gamba starà bene”.

LE PROTESTE DEI GENITORI

Secondo il racconto dei genitori, che hanno scritto a docente, preside e ufficio scolastico regionale, la ragazzina si è messa a piangere smarrita. I parenti delle 14enne avevano solleciotato le scuse e un provvedimento disciplinare, senza ricevere risposte e così hanno deciso di andare da un avvocato.

LA LETTERA AL MINISTRO

Che a inizio maggio scrive al ministro Bianchi, oltre che ribadire la sua richiesta a ufficio scolastico e preside. “Mi ha risposto è stata la preside” gha detto il legale, Pierluigi d’Antonio, al “Corriere” fiorentino, “sorpresa, mi ha detto che non c’era nessun provvedimento disciplinare e che la docente era stata redarguita”. Da qui la decisione di andare in Procura.

LA DIFESA DELLA SCUOLA

Dalla scuola la difesa della preside, secondo cui “la questione è stata affrontata nel consiglio di classe” mentre lamenta che “la docente non è mai stata contattata dai genitori nelle ore di ricevimento”.

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