Tesi di laurea copiata? Arriva il software anti-plagio

Tesi di laurea copiata? Non più. A controllare parola per parola arrivano i software sviluppati dalle Università. E in alcuni casi sono previste sanzioni importanti per chi viene accusato di plagio. Ma come funzionano questi dispositivi? Lo abbiamo chiesto a Roberto Nicoletti, protettore degli studenti dell’Alma Mater di Bologna, che ci spiega il meccanismo che sta dietro Turnitin, il software anti-plagio lanciato dall’Università. 
 
Il software vaglia tutte le tesi di laurea prodotte dagli studenti. Perché è stato deciso di introdurlo?
Turnitin non vaglia tutte le tesi di laurea, perché l’adesione al progetto è volontaria e solo alcuni corsi e docenti hanno aderito (circa il 10% del totale delle tesi viene controllato). Il servizio di verifica delle tesi (o meglio di garanzia della loro originalità) è stato introdotto per agevolare i docenti nel loro compito di vigilanza (soprattutto in considerazione della diffusione di internet e dell’utilizzo da parte degli studenti di testi trovati in rete) e per garantire la qualità degli elaborati prodotti rispetto al corretto uso delle citazioni. Dal punto di vista didattico e formativo, l’obiettivo non è tanto rilevare e sanzionare il “plagio” (anche se ovviamente lo si vuole evitare) quanto piuttosto individuare precocemente i testi citati integralmente senza i corretti riferimenti all’autore e insegnare agli studenti come citare correttamente le fonti.
Quali sono i risultati: gli studenti come hanno reagito?
Dal punto di vista delle percentuali di similitudine rilevata si assiste ad un calo degli elaborati collocati nelle fasce più alte di similitudine dal 5% del 2011 al 3,7% del 2014 (fino a novembre), con un corrispondente aumento delle tesi collocate nella fascia ritenuta accettabile, dal 67,5% del 2011 al 72% del 2014 (queste similitudini possono essere dovute alla somma di frasi standard, procedure, note bibliografiche, ecc. non escluse dal relatore in fase di controllo) a cui si accompagna un costante incremento dei docenti che utilizzano il programma. Sembra dunque che il sistema abbia funzionato esattamente nel modo desiderato ovvero come deterrente rispetto all’utilizzo improprio delle fonti. Da parte degli studenti non ci sono state contestazioni per l’adozione del sistema.
Quanti sono stati sanzionati e come?
Il controllo è effettuato in modo decentrato, ovvero da ogni singolo docente o tutor o segreteria (a seconda delle modalità organizzative che hanno deciso di adottare). Fino ad ora non c’è stata la necessità di procedere con sanzioni formali, l’indicazione infatti per tutti i docenti che si avvalgono del sistema è di effettuare i controlli in anticipo rispetto alla data definitiva di consegna dell’elaborato per avere il tempo di far rivedere allo studente il proprio lavoro in modo da renderlo ammissibile.
Il software è ancora in una fase iniziale: quanti lo hanno usato e quali sono stati i risultati?
Dal 2013 il software non è più in fase di sperimentazione, tuttavia, l’adozione del sistema è tuttora a discrezione del docente. L’utilizzo è in crescita in termini sia di docenti che lo utilizzano, sia di elaborati sottoposti a controllo e dal punto di vista della rilevazione di similitudini, l’analisi delle statistiche sui report mostra una diminuzione del numero di tesi con elevate percentuali di similitudine ed un aumento di quelle con riscontri di corrispondenze anomale bassi.
Raffaele Nappi

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