Studi filosofici, la cultura non vada in soffitta

Si infittiscono i commenti e gli appelli a sostegno dell’ Istituto italiano per gli studi filosofici che, per mancanza di fondi, si vede costretto a sloggiare i suoi preziosi 300mila libri dalla storica sede di Monte di Dio ad un capannone di Casoria.

Si infittiscono i commenti e gli appelli a sostegno dell’ Istituto italiano per gli studi filosofici che, per mancanza di fondi, si vede costretto a sloggiare i suoi preziosi 300mila libri dalla storica sede di Monte di Dio ad un capannone di Casoria.

«Una vergogna» tuona l’avvocato Gerardo Marotta, l’infaticabile fondatore dell’Istituto che affida a Repubblica il suo appello al premier: «Mario Monti tu hai insegnato qui, vieni a Napoli vieni a vedere questa mortificazione, questa vergogna».

Il fondatore ha lamentato in più occasioni l’indifferenza della Regione che non tarda ad inviare le proprie precisazioni. Attraverso gli assessori alla Cultura Caterina Miraglia, al Demanio e Patrimonio Ermanno Russo, al Governo del Territorio Marcello Taglialatela e alla Ricerca Guido Trombetti, la giunta precisa che «la Regione ha fatto completamente la sua parte, destinando risorse economiche ed attivando le necessarie azioni di sostegno, nel rispetto, ovviamente, dei limiti previsti dalla normativa che disciplina i finanziamenti pubblici a soggetti privati. La Giunta si augura che anche il Governo attivi iniziative concrete».

Un’offerta intanto arriva da palazzo San Giacomo. Il Sindaco comunica di voler ospitare all’interno dell’ Albergo dei poveri i volumi, oltre che destinare una parte dei locali
alle attività didattiche, formative e di ricerca dell’Istituto.

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