Un progetto teatrale che unisce studenti liceali del Celio Roccati di Rovigo dei Comuni di Costa e Trecenta a giovani diversamente abili. I ragazzi del Celio Roccati con alcuni giovani disabili girano un cortometraggio ispirato al film di Bisio
“Si può fare”, protagonisti gli studenti ed i ragazzi disabili. Come in un film. Nello, Claudio Bisio, fa il sindacalista. Viene mandato in una cooperativa di malati mentali. E si batte, contro il parere degli psichiatri, per insegnare ai ragazzi un mestiere così che possano mantenersi. Questa la pellicola e la trama alla quale si sono ispirati gli studenti del Celio Roccati che hanno trasposto sul palco di un teatro la storia. Alla regia ‘Smile Africa’ e ‘Giovani in cammino’.
La scelta di fare teatro a scuola si è dimostrata una grande risorsa, in quanto, oltre a riflettersi in modo positivo sul rapporto alunno/percorso scolastico, favorisce le dinamiche interpersonali che nella pratica tradizionale possono non manifestarsi. Il lavoro attraverso il teatro contribuisce a sviluppare la creatività e offre agli studenti la possibilità di porsi in modo originale di fronte a un problema, esercitando la pluralità delle intelligenze e stimolando la motivazione.
A spiegare il progetto Roberto Pinato, insegnante e regista. “Era tutto pronto per andare in scena poi c’è stato il Covid – racconta – ma nemmeno quello ha fermato il nostro entusiasmo, la voglia di dare un bel messaggio di integrazione, una finestra per interpretare il futuro”.
Tre i laboratori attivati: quello teatrale, guidato dal regista Roberto Pinato, che ha anche creato la sceneggiatura dall’originale, quello scenografico condotto dal docente Enzo Barion e quello musicale guidato da Alessandro Querzoli e Thomas Zogno. Il lavoro teatrale è partito dall’analisi del copione e dalla consapevolezza delle emozioni.
Lo stop causato dall’emergenza sanitaria ha costretto il gruppo a modificare la modalità di lavoro, spostandolo dall’attività in presenza alle prove online. Anche il lavoro sulle scenografie, partito in presenza, ha dovuto subire un cambiamento e proseguire a distanza, grazie al supporto offerto online ai ragazzi. “La prosecuzione del lavoro è stato particolarmente apprezzata da tutti i protagonisti del progetto – ha commentato Roberto Pinato – perché ha dato un appuntamento fisso, una responsabilità, un impegno costante e prezioso cui non mancare.” La messa in scena dello spettacolo, inizialmente prevista per maggio 2020, è stata spostata al mese di dicembre, ma il lavoro del gruppo ha preso un’altra forma: un video che è stato condiviso per la prima volta a tutti i partecipanti e alle loro famiglie sabato 20 giugno a Grignano Polesine, nella casa di uno dei partecipanti.
Il soccorso ha un nome, si chiama Internet. “Sulla piattaforma zoom siamo andati comunque in scena – riprende –. I ragazzi, con loro anche alcuni giovani disabili, hanno girato un video, un cortometraggio che tra l’altro è stato selezionato anche in un concorso di rilievo nazionale”.
Il progetto è nato da un corso che prevedeva un laboratorio scientifico con un professore del Celio Roccati. Poi è stato proposto anche un laboratorio musicale e si è fatta largo l’idea di uno stage sul palcoscenico imperniato sul mondo del teatro, dalla teoria alla pratica, dalla storia fino all’interpretazione. Dietro le quinte Smile Africa e Gic, giovani in cammino. Di questo ultimo percorso si occupa Pinato. “L’anno scorso – precisa il docente – è stato il primo anno di questa esperienza, quest’anno con la trasposizione in chiave teatrale del film di Bisio abbiamo voluto dare la possibilità anche ai ragazzi disabili di indossare i panni degli attori, di misurarsi con questa arte che ha un grande risvolto empatico, serve a vincere le nostre paure, ci mette a diretto confronto con gli altri”.
Un passo in avanti per abbattere le barriere, verso l’integrazione e la conoscenza reciproca. E’ il messaggio di ‘Si può fare’ ed è anche il messaggio dell’opera dei ragazzi del Celio Roccati. C’era stato un primo tentativo sul palco di Costa di Rovigo. Poi doveva andare in scena nel teatro di Trecenta. Poi, è storia nota, sono saliti i contagi, il picco dei ricoverati si è impennato, è arrivato ancora il coprifuoco per tutte le sfere della cultura. Lo show non poteva andare avanti. Ma loro hanno detto no. Spinti dalla voglia comunque di dare un segnale. Così è nato il video.
Il video, che si può vedere al link https://youtu.be/22XbbTzKwZA, sta per partecipare ad alcuni concorsi, primo tra tutti il Festival “In… corto”.