Scuole, in caso di chiusura il Governo è pronto ad allungare le lezioni in estate. “Idea da concordare con le Regioni”

Il minsitro Bianchi, intevistato da La Stampa, non chiede all’idea di allungare il calendario scolastico nei mesi estivi nel caso si perdessero molti giorni di apertura delle scuole. Intanto però i presidi sono sempre più sul piede di guerra: “Nuove regole sono impossibili da applicare”.

In caso di chiusura totale delle scuole il Governo potrebbe prolungare l’anno scolastico nei mesi esitivi. È quanto ha dichiarato oggi in un’intervista concessa al quotidiano La Stampa il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Finora non è stato perso nemmeno un giorno di scuola, a differenza degli anni passati. Nel caso dovesse andare diversamente nei giorni a venire, possiamo ragionare su questa ipotesi, sempre confrontandoci con le Regioni” ha spiegato il ministro che poi ha anche riproposto l’idea di allestire degli hub vaccinali nelle scuole, un’idea che ha definito come “non impensabile”.

“La Puglia, ad esempio, lo sta già facendo – ha ricordato il ministro Bianchi – Vogliamo portare il vaccino il più vicino possibile agli alunni, abbiamo avviato un ragionamento con la struttura commissariale, che ci sta lavorando. Ma bisogna tenere conto delle diverse esigenze tra la fascia 12-19 anni, in cui abbiamo il 74% dei ragazzi con la seconda dose e l’85% con la prima, quindi bisogna solo completare le vaccinazioni, e i bambini più piccoli, per i quali la campagna vaccinale è iniziata da meno di un mese e i numeri sono inevitabilmente più bassi”.

Intanto le nuove regole sui contagi a scuola stanno preoccupando e non poco i presidi e i dirigenti scolastici. “È difficile applicare queste norme del governo. Le conosciamo ma il problema è che è difficile applicarle – ha detto alla trasmissione di Radio Cusano Campus, ‘L’Italia s’è desta’, il presidente di DirigentiScuola Attilio Fratta – Siamo in pieno caos, il problema è che si ammalano anche i docenti, alcuni dirigenti stanno facendo addirittura le chiamate dirette. Stiamo esplodendo, e con tutto il rispetto per la privacy e per il garante non riesco a capire perché in questo Paese in cui siamo tutti sotto controllo minuto per minuto, ci facciamo il problema della privacy su queste cose”.

“De Luca pensava di ottenere consensi chiudendo le scuole – ha continuato Fratta – ma i genitori hanno fatto ricorso. Il problema è che l’economia rischia anche di essere bloccata per questo, è vero che la scuola non è il parcheggio dei figli, ma è anche vero che se tu lasci i bambini a casa crei problemi ai genitori che lavorano. Il sottosegretario Sasso se ne esce dicendo che i dirigenti non hanno comprato le mascherine, ma se il governo l’obbligo di ffp2 lo mette oggi, non ti puoi aspettare che i presidi comprino le mascherine seduta stante, l’acquisto richiede tempo, documenti, approvazioni, firme”. 

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