Scuola, gli studenti sfidano il governo con l'Altra Riforma

“La consultazione messa in piedi dal governo non è passata attraverso un reale processo di partecipazione democratica. Oggi presentiamo e sfidiamo Renzi con la nostra proposta dell’Altra Scuola, nata da centinaia di assemblee con studenti e insegnanti durante l’autunno, durante le occupazioni”. Con queste parole Danilo Lampis, dell’Unione degli Studenti, presenta la contro-proposta sulla scuola, il programma di riforma della scuola che viene direttamente dal basso.
Il piano, che si concentra su 7 punti principali, è stato presentato questa mattina nella sala stampa della Camera. Si parte dalla LIP (Legge di Iniziativa Popolare) che da mesi è stata depositata in Parlamento, per arrivare al Diritto allo studio. “Vogliamo proporre una legge nazionale sul diritto allo studio: l’Italia è l’unico Paese che presenta ancora questa emblematica figura dell’idoneo non beneficiario. E’ il momento di ribadire con forza che studiare non è un lusso,  ma un diritto di tutti” – hanno commentato gli studenti.
La discussione si è poi spostata sulla questione dei finanziamenti privati alla scuola: “Rigettiamo con forza la proposta del governo di aprire ai finanziamenti privati. La scuola non è un’azienda, né il preside un manager che ha il compito di valutare tutto e tutti – hanno ribadito gli studenti. Anzi, rivendichiamo l’obiettivo di portare la spesa per quanto riguarda l’Istruzione al 6 % del PIL, liberando quindi il settore dalla spirale dell’austerità che ha colpito anche e soprattutto il mondo della scuola”.
All’iniziativa alla Camera hanno preso parte parlamentari ed esponenti dei partiti e dei sindacati. Tra i vari hanno preso parola: Maurizio Landini (Segretario nazionale Fiom Cgil), Domenico Pantaleo (Segretario nazionale Flc Cgil), Nichi Vendola (Presidente nazionale di Sinistra Ecologià e Libertà), Maria Mussini (senatrice del gruppo misto), Andrea Ranieri (PD), Silvia Chimienti (deputata Movimento Cinque Stelle), Alessia Petraglia (senatrice Sinistra Ecologia e Libertà), Angela Nava (presidente Coordinamento Genitori Democratici), Stefano D’Errico (Segretario nazionale Unicobas), Marina Boscaino (comitato per la riproposizione della Legge d’Iniziativa Popolare per la Buona Scuola per la Repubblica).
“Così come accaduto col Jobs Act, anche con la scuola il governo sta copiando le idee di Confindustria” – ha ammonito Maurizio Landini. “Punta fondamentale è investire sulla formazione, cosa che oggi in pochissimi fanno”.
“Questa riforma sulla scuola non ha un’anima, né un profilo. Siamo di fronte a continui spot pubblicitari” – ha commentato, invece, Mimmo Pantaleo.
Intanto si moltiplicano le piazze dei cortei studenteschi che si terranno il 12 marzo, lo stesso giorno del Consiglio dei Ministri nel quale il Governo presenterà il ddl sulla scuola. “Torneremo nelle piazze il 12 marzo anche per rivendicare nuove politiche sul lavoro e sul welfare. I decreti attuativi del Jobs Act precarizzano definitivamente il mondo del lavoro – concludono gli studenti -. E’ necessario estendere i diritti ed introdurre un reddito per dare piena cittadinanza contro l’esclusione sociale”.
Raffaele Nappi

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