"Scelta vocazionale e carità intellettuale"

sanpaolo.jpg“Vangelo e cultura per un nuovo umanesimo”. Questo il tema del convegno inaugurale che ieri pomeriggio ha aperto il Giubileo Paolino degli Universitari a Roma, la città dei 13 atenei con un bacino complessivo di 260mila studenti. La cerimonia si è svolta presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, alla presenza del sindaco Gianni Alemanno, del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e del ministro di Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini.
Le prime file erano occupate da tutti i rettori delle università romane e dalle autorità ecclesiastiche attive nell’organizzazione e nella promozione dell’evento: in primis il segretario di stato Vaticano Tarcisio Bertone. Accanto al rettore dell’Università Europea – Paolo Scarafoni – c’era anche la senatrice teodem Paola Binetti. Dietro di loro l’ex rettore della Sapienza Renato Guarini, il cui nome è legato al famoso invito a Papa Ratzinger in ateneo. Una visita che allora non ci fu, ma che potrebbe concretizzarsi prossimamente.
Nove anni dopo il Giubileo del 2000, che tanti giovani aveva portato a Roma, questo evento dedicato a San Paolo (l’Anno Paolino è cominciato il 28 giugno 2008 e si concluderà il 29 giugno 2009) intende approfondire i temi dello spirito alla luce della crisi dei valori. Agli Universitari di tutto il mondo sono dedicate tre giornate di studio e di riflessione (il programma completo è visualizzabile qui).
Una sfida, quella lanciata da questa iniziativa interculturale, che il sindaco Alemanno intende affrontare: «Lunedì quando il Santo Padre è venuto in Campidoglio ha sottolineato il valore di Roma come città dell’accoglienza. Roma è aperta a tutti i cittadini ma in particolare ai giovani e agli universitari che sono la classe dirigente del futuro. Per loro serve un’adeguata formazione intellettuale e un forte radicamento nei valori».
Dal canto suo Marrazzo non può fare a meno di sottolineare che: «In questo periodo duro, di crisi, bisogna recuperare la centralità delle persone. In questa città e in questa regione c’è bisogno di coesione e non di dividerci di fronte alle emergenze. Io mi sento come un presidente di regione impegnato a scrivere un libro il cui titolo è ‘Il futuro oltre la crisi’. E per scriverlo ho solo due condizioni: trovare valori condivisi e insieme viverli profondamente».
Il ministro Gelmini nel suo intervento utilizza un lessico che calza a pennello con l’atmosfera e con l’appartenenza della maggior parte dell’uditorio: «L’università, se davvero vuole essere il luogo privilegiato per la ricerca intellettuale, deve ritrovare le motivazioni profonde che conducono a una scelta vocazionale, con un preciso orientamento: quello della carità intellettuale».

Manuel Massimo

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