Sapienza inaugura l’anno accademico con Cristoforetti: “Sogno di veder partire un’astronave europea”

Nella sua lectio magistralis l’astronauta ha avvertito: “L’Europa sta attraversando una profonda crisi nel settore dei lanciatori, non giochiamo più in serie A”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2015  le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, la più alta dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. La Mattel, invece, le ha dedicato una speciale edizione della bambola più amata nel mondo: “Barbie Samantha”, per tutte le bambine che sognano di diventare astronaute, ingegneri e scienziate spaziali. C’è stato questo e molto altro nella carriera di Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) che ha ricevuto il Dottorato di ricerca honoris causa in Ingegneria aeronautica e spaziale all’Università La Sapienza di Roma, “per aver legato il nome dell’astronautica italiana ai più prestigiosi risultati nella storia delle missioni e dell’esplorazione spaziali, contribuendo all’avanzamento delle tecnologie e delle scienze aerospaziali”.

L’inaugurazione dell’Anno accademico

Un ennesimo riconoscimento al talento scientifico e umano di “Astro Samantha“, la prima donna astronauta dell’Esa ad effettuare una “spacewalk” e prima donna europea a ricoprire l’incarico di comandante della Stazione Spaziale Internazionale. La cerimonia è stata ospitata presso l’Aula Magna della Sapienza, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 2023-2024, il 721esimo dalla fondazione dell’ateneo romano, con la rettrice Antonella Polimeni.

Considerata una delle personalità più rilevanti nel mondo della scienza, con la sua lectio magistralis Samantha Cristoforetti ha voluto cogliere l’occasione per lanciare un avvertimento e un invito all’Europa “spaziale”. “Appena qualche settimana fa si è posato sulla Luna il lander indiano Chandrayaan-3: con rammarico devo sottolineare che, tra coloro che hanno raggiunto la Luna, non ci sono né l’Agenzia spaziale europea né una singola nazione europea – ha detto -. Abbiamo smesso di darci obiettivi ambiziosi. Nel momento in cui il resto del mondo si metteva a correre, noi ci siamo fermati“. “Il veicolo europeo Argonaut, che porterà una tonnellata e mezza di carico sul nostro satellite, ha passato da poco le fasi di studio iniziali e sarà pronto per l’allunaggio forse solo alla fine di questo decennio”, ha rilevato ricordando che invece “lo spazio è industria strategica, è opportunità di ricerca e sviluppo, è terreno di collaborazione internazionale. Ma lo spazio è anche luogo di competizione strategica: economica, industriale e militare”.

L’astronauta: “Vorrei vedere partire per lo spazio un’astronave europea”

L’Europa sta attraversando una profonda crisi nel settore dei lanciatori, cioè dei razzi che permettono l’accesso allo spazio e sono una condizione indispensabile per avere un’opportunità di crescita e di sviluppo nel settore”, ha avvertito Cristoforetti. “Oggi l’Europa presidia circa un terzo dell’economia spaziale globale. È una posizione più che dignitosa, ma – ha commentato – in molti settori non giochiamo più in serie A e il divario tecnologico si sta ampliando sempre più”. Samantha ha infine osservato che “ad oggi, solo tre nazioni possiedono astronavi in grado di portare donne e uomini nello spazio: Stati Uniti, Russia e Cina e, nel giro di pochi anni, a questi si aggiungerà anche l’India. Ci dobbiamo quindi chiedere urgentemente cosa vogliamo fare, come Europa e come Italia, che è una delle tre potenze spaziali del continente”. Il suo sogno è di vedere realizzato un lanciatore europeo: “Io ho avuto il privilegio di salire a bordo della Stazione spaziale internazionale due volte. La prima con un veicolo russo Soyuz e la seconda a bordo dell’astronave americana Dragon. Se mai dovessi tornate una terza volta in orbita intorno alla Terra vorrei che ciò accadesse a bordo di un’astronave europea da una base di lancio europea. O meglio, poiché mi rendo conto che l’età avanza, vorrei se non altro poter assistere a quel lancio in un futuro non lontano”.

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