Risorse, statuto e didattica. Assemblea di Ateneo

Oltre 150 persone di tutte le facoltà della Federico II hanno partecipato all’ assemblea di ateneo

Oltre 150 persone tra studenti, docenti e personale TA di tutte le facoltà dell’ Università di Napoli Federico II hanno partecipato all’ assemblea di ateneo che si è riunita il 28 giugno per discutere di risorse, statuto e didattica.

Assente il Rettore Marrelli impegnato a Bruxelles presso il Parlamento Europeo in una missione istituzionale.

L’assemblea chiede un maggior coinvolgimento di professori e ricercatori nella discussione sul futuro assetto dell’Ateneo e, in particolare, chiede che il Rettore si adoperi per indire un’Assemblea di Ateneo entro il 15 luglio con tutta la Commissione Statuto per presentare lo stato dei lavori.

Di fronte al tentativo di assegnare gratuitamente incarichi didattici aggiuntivi a professori e ricercatori, contravvenendo al dettato della Legge Gelmini, l’assemblea tutta afferma la necessità di provvedere a una distribuzione dei carichi didattici che obbedisca a principi di trasparenza e di equità, adottando nelle strutture competenti procedure uniformi e nel rispetto della normativa vigente.

Questo il documento stilato dall’assemblea:

Risorse

L’Assemblea sostiene che un’adeguata capacità dell’università pubblica di produrre ricerca indipendente (soprattutto di base) e buona formazione di terzo livello, non necessariamente del tutto subordinata a contingenti richieste del “mercato”, costituisce un investimento sul
futuro del sistema economico e una garanzia di inclusione sociale e garanzia di democrazia.
Il ruolo del sistema universitario deve essere inquadrato tra gli interventi più generali che il sistema paese realizza nella produzione e trasmissione delle conoscenze. Questo comporta una stretta implicazione di tali politiche sulla struttura socio‐economica e sulle sue linee di evoluzione: il diritto allo studio e l’indipendenza della ricerca sono diritti costituzionali. L’Assemblea ribadisce quindi l’urgenza di una profonda revisione dell’attuale indirizzo governativo e di un rifinanziamento del sistema universitario. L’Assemblea auspica che le politiche di gestione degli organi di governo dell’ateneo si ispirino a
tali principi, richiede con forza l’effettiva trasparenza di tali politiche e rivendica l’accesso ai bilanci e agli atti degli organi di gestione dell’Ateneo. Inoltre, individua nella retribuzione aggiuntiva per prestazioni eccedenti le quote dovute per legge e nel ricorso ai contratti una modalità di utilizzo delle risorse pubbliche che non deve surrogare le procedure di reclutamento che prevedano l’ampliamento della pianta organica, e si dichiara contro l’uso, sempre più diffuso, delle diverse forme di precariato.

Statuto: punti fermi e stato di avanzamento

L’Assemblea, cui partecipano solo due rappresentanti della Commissione Statuto, rileva con preoccupazione che la Commissione Statuto si stia confrontando esclusivamente con i Presidi (esiste un consiglio dei Presidi nel nostro statuto?) e con il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione (dedicando tra l’altro un solo incontro ai due organi in seduta congiunta). L’Assemblea registra in particolare, dopo una lunga discussione sugli aspetti cardine del nuovo Statuto (definizione di dipartimento, definizione di struttura intermedia, composizione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, …), che il rinnovo dello Statuto della nostra Università richiede e merita una più ampia discussione all’interno dell’Ateneo. In
particolare:
‐ in merito alle strutture intermedie, l’Assemblea ritiene che a esse debbano essere assegnate le sole funzioni di coordinamento e razionalizzazione delle attività didattiche,come previsto dalla legge 240/2010 (art. 2, comma 2, lettera c);
‐ in merito alle rappresentanze, l’Assemblea è ferma nel ritenere che il futuro Statuto debba prevedere sempre un’ampia partecipazione democratica a tutti gli organi collegiali e decisionali del nuovo Ateneo.
L’Assemblea, quindi, chiede un maggior coinvolgimento di tutti i professori e ricercatori nella discussione; in particolare chiede che il Rettore si adoperi per indire un’Assemblea di Ateneo entro il 15 luglio con tutta la Commissione Statuto per presentare lo stato dei lavori e per ricevere i feedback dal personale.

Didattica: riconoscimento e retribuzione del carico aggiuntivo

L’Assemblea, in merito all’applicazione dell’art.6 della L. 240/2010 comma 4, relativo alle norme che regolano l’affidamento di moduli e corsi curricolari ai ricercatori a tempo indeterminato e la conseguente retribuzione aggiuntiva, prende atto della proposta di linee guida per
l’assegnazione dei carichi didattici presentata al Rettore dai rappresentanti dei ricercatori in Senato Accademico e nel CdA l’8/6/2011, condividendone i criteri generali. Rileva l’analoga mozione approvata dal CUN (Prot. n. 896 dell’8/6/2011) che esorta il “rispetto del principio della “proporzionalità a quantità e qualità del lavoro prestato” (art.36 della Costituzione italiana)”, e l’assemblea invita quindi il Rettore a sottoporre la questione all’attenzione del Senato Accademico. L’Assemblea unanimemente afferma la necessità di provvedere urgentemente alla regolamentazione dei criteri e delle modalità per l’attribuzione dei carichi didattici a professori e ricercatori, ispirandosi ai seguenti principi generali:
1) la distribuzione dei carichi didattici a professori e ricercatori deve obbedire a principi di trasparenza e di equità, adottando nelle strutture competenti procedure uniformi, che garantiscano la perequazione dei carichi didattici individuali nel rispetto della normativa vigente;
2) tutti i carichi didattici aggiuntivi (non obbligatori per legge) di professori e ricercatori devono essere equamente retribuiti;
3) tale equa retribuzione deve essere regolamentata a livello di ateneo e deve essere uniforme e omogenea.

L’Assemblea chiede inoltre al Rettore di impegnarsi affinché sia reso trasparente e pubblico l’utilizzo delle risorse finanziarie stanziate dall’Ateneo a questi scopi.

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