Ricerca, anima dell’università

Giuliano Volpe, Rettore dell’università di Foggia racconta i risultati dell’ateneo

L’Università degli studi di Foggia si fa portavoce di best practice nel campo della ricerca attraverso un ciclo di seminari rivolto a tutti i ricercatori dell’ateneo nell’ambito della Carta Europea dei Ricercatori. Il Magnifico Rettore d’ateneo, Giuliano Volpe, ci ha spiegato in quale contesto si andrà ad inserire il ciclo di eventi e soprattutto in che modo l’università di Foggia ha acquisito il logo HR EXCELLENCE IN RESEARCH.

Rettore, con quale spirito e iniziative l’Università di Foggia sostiene i ricercatori?
Tutta l’Italia del mondo della ricerca e della formazione sta constatando tagli al futuro e alle prospettive e purtroppo scendendo al sud le cose non fanno che peggiorare. Il nostro ateneo, però, rientrando nella Carta Europea dei Ricercatori fa tutto il possibile per adeguarsi agli standard europei, non solo nei risultati prodotti ma anche aumentando la quota per gli assegni di ricerca. Per noi tutti è molto importante dar voce a qualità e merito.  Il successo dell’acquisizione del logo HR proviene proprio da questo modo di fare attività scientifica, siamo il primo ateneo italiano ad aver ottenuto il riconoscimento e il secondo in tutta Europa. Il nostro team è molto giovane, nessuno supera i quarant’anni di età e credo che anche questo sia un dato importante e di grande aiuto per il tipo di lavoro che si svolge in questo settore. Inoltre cerchiamo di incoraggiare questi giovani talenti della scienza con l’istituzione di un premio annuale in memoria di un collega scomparso prematuramente. Nella scorsa edizione abbiamo premiato dodici ricercatori: sei strutturati e, ahimè, sei precari.  

Il ciclo di seminari partirà il prossimo 19 maggio. Quali i temi trattati?
Affronteremo molti argomenti: dalla scrittura di un paper in inglese alle banche dati ma anche calcolo scientifico, come progettare una proposta vincente nel VII Programma Quadro ed altri spunti. Io stesso aprirò la serie di incontri parlando del tema della comunicazione nel mondo della ricerca poiché ritengo che sia fondamentale la divulgazione con altri strumenti ma senza banalizzare. Il problema del ruolo sociale della ricerca è molto attuale per questo cercheremo di avvicinare questo mondo alle realtà più comuni attraverso “La Notte dei Ricercatori” un evento che avrà luogo a settembre insieme agli atenei di Puglia, Basilicata e Molise e che nasce per rispondere ad una delle domande più comuni: “ma un ricercatore cosa fa?”. Vogliamo che questi brillanti giovani parlino al pubblico abbandonando il linguaggio tecnico al fine di renderlo comprensibile a tutti sempre nel rispetto delle materie e della serietà degli argomenti.  

Per quanto riguarda le banche dati, quale la politica dell’ateneo?
Sicuramente una politica di apertura, promuoviamo l’accesso libero ai dati sulle tesi di dottorato. La circolazione libera delle informazioni è un segnale chiaro della nostra volontà di integrazione e confronto.

Martina Gaudino

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