Protesta delle tende, fumata nera alla Sapienza. L’idea della ministra Bernini: “Aumentiamo i posti letto e gli affitti scenderanno”

Niente accordo tra studenti, Regione e rettori delle università del Lazio che si erano dati appuntamento a Roma: “Nessuna risposta concreta sul caro affitti. La protesta va avanti”. Intanto la ministra dell’Università annuncia l’arrivo di un tavolo tecnico.

Si è concluso poco fa l’incontro tra gli studenti delle tende, i rettori delle università del Lazio, il Comune di Roma e la Regione Lazio. Per Sinistra Universitaria, l’associazione che aveva organizzato la protesta delle tende sotto al Rettorato in Sapienza e che aveva ottenuto il tavolo, l’incontro è stato deludente.


“L’assessore Schiboni non si è nemmeno presentato – è stato il commento di Leone Piva, coordinatore di Sinistra Universitaria – Siamo molto amareggiati dall’atteggiamento della Regione. Ci sarebbero tutti gli strumenti per attuare subito un piano straordinario per l’edilizia universitaria, puntando su una sinergia col Comune di Roma per rigenerare spazi abbandonati o sottoutilizzati. La Regione deve agire subito discutendo con noi studenti. C’è un Ente regionale per il diritto allo studio che funziona e negli anni ha garantito passi in avanti, utilizziamolo insieme da subito”.

Sulla protesta, i ragazzi e le ragazze di SU Sapienza continuano: “La rabbia non si ferma. Usciamo da questo tavolo con poche risposte. Ci teniamo a ringraziare la rettrice per la disponibilità e il Comune di Roma per alcuni impegni presi, specie sul piano casa. Ma non basta, la protesta non si fermerà”.

Intanto ieri la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha provato a spiegare l’azione del governo durante un question time alla Camera annunciando anche che prenderà parte alla riunione del Consiglio nazionale degli studenti universitari. “Gli stanziamenti Pnrr – ha detto – si muovono in parallelo e non in sostituzione delle politiche ordinarie adottate da questo Ministero e da questo governo. Oltre allo stanziamento di 467 milioni per creare nuovi alloggi con la legge di bilancio per il 2021 sono stati stanziati 15 milioni di euro per le spese di locazione sostenute dagli studenti fuori sede iscritti alle università statali, un intervento rifinanziato con la legge di bilancio 2023 con 4 milioni di euro e ulteriori 6 milioni di euro annui a decorrere dal 2024. Noi crediamo che la direzione opportuna sia piuttosto quella di aumentare i posti letto a disposizione di tutti gli studenti, così da garantire sia ai meno abbienti che ai fuori sede specifiche tutele, anche rivedendo la struttura degli immobili. Solo agendo sull’offerta di servizi abitativi, fisiologicamente anche i prezzi degli affitti diminuiranno. È il mercato che garantisce il welfare. Perché se nessuno investe su questo purtroppo il pubblico non è sufficiente per garantire 60mila posti letto da qui al 2026”. La ministra ha poi precisato di aver avviato un gruppo di lavoro che dovrà anche individuare il costo medio calmierato per ogni posto letto a livello territoriale.

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