Sacconi punta il dito contro le “corporazioni universitarie”. Sarebbero queste, secondo il ministro del Welfare, le responsabili di un precariato sempre più numeroso. La dichiarazione proviene dall’Aula di Montecitorio durante un question time.
“È responsabilità innanzitutto di quelle corporazioni odiosamente autoreferenziali che in molte delle nostre università conducono i nostri giovani a percorsi inutilmente lunghi che si concludono tardi e con titoli di studio poco spendibili sul mercato lavoro”. Il ministro, poi, specifica che il governo, invece, “si ispira al criterio per cui il lavoro è parte del processo educativo”. Insomma la formazione va svolta anche “in ambienti produttivi e non lontano da essi – chiude Sacconi – nelle aule sorde e grigie di alcuni formatori troppo occupati con se stessi”.
Subito la replica di Pina Picierno, ministro ombra del Pd per le politiche giovanili. “Anziché animare polemiche sterili il governo farebbe bene a ripristinare le risorse sottratte all’università e alla ricerca”. “Vogliamo credere – ha poi aggiunto – che Sacconi, con l’arrivo del Carnevale, abbia voluto fare uno scherzo. Non si possono spiegare altrimenti i toni offensivi usati nei confronti dei docenti universitari”.
Secondo Picierno, sono proprio i tagli “le vere emergenze che rendono carente l’offerta formativa con tutte le conseguenze del caso. La formazione dei nostri universitari continua ad essere una delle migliori del mondo: è compito della politica disegnare un percorso credibile una volta usciti dall’Università. Cosa che questo governo non ha alcuna intenzione di fare”.
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