Niente da inaugurare, tanto da dire

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la presa di posizione del movimento studentesco Onda Calabra in merito all’apertura dell’Anno Accademico dell’UniCal di domani – giovedì 15 gennaio – cui prenderà parte il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Giovedì 15 gennaio 2009, presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria, si terrà l’inaugurazione dell’Anno Accademico, in presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rincorso da vari anni dal nostro “magnifico” rettore e oggi “finalmente” all’UniCal a presenziare tale celebrazione.
Una celebrazione priva di significato, perché assenti i reali protagonisti dell’ateneo (gli studenti), preferiti ad una tribuna di soli rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine, clero e baronie, inserita in un contesto che vede a livello legislativo l’ennesimo attacco all’università pubblica e il definitivo asservimento della formazione, della cultura e della ricerca alle logiche dei privati.
Un teatrino a cui il movimento studentesco dell’Università della Calabria non riconosce alcuna legittimità. Allo stesso modo non si riconosce legittimità all’intervento del presidente del consiglio degli studenti, il quale, più che un delegato studentesco, è espressione delle baronie accademiche, designato mediante un’ elezione farsa ed assente dalle proteste che hanno caratterizzato questi mesi. Non ci rappresenta nessuno, tanto meno chi, partecipando all’inaugurazione dell’Anno Accademico dimostra ancora una volta il totale asservimento ai baroni e alle loro pratiche clientelari.
Le ultime leggi del governo tagliano indiscriminatamente i fondi pubblici destinati alla ricerca e all’istruzione. Il processo di smantellamento prosegue indisturbato. Nell’ultima settimana il parlamento ha approvato il Decreto Legge 180. Ma il “magnifico” Latorre festeggia e incassa!!! Tali provvedimenti, infatti, lasciano cadere qualche briciola nel piatto dell’UniCal.
Tra le altre cose il Decreto Legge 180 determina una distinzione tra atenei di Serie A e atenei di Serie B, riconoscendo di fatto un organismo, l’Aquis, e la sua logica di “differenziazione” e di “ottimizzazione” di quel poco che rimane del finanziamento pubblico all’università. L’Aquis è un’associazione di cui fanno parte quelle università che si sono autoproclamate virtuose secondo dei criteri alquanto ambigui.
Di fatto questa legge agevola chi investe meno del 90% in stipendi favorendo quindi il precariato di gran parte di ricercatori e del personale tecnico-amministrativo, costretti ancor di più a sottostare al ricatto dei baroni. Tutti i rettori di questa associazione (tra i quali figura anche Latorre essendo l’UniCal parte integrante dell’Aquis) si sono resi complici della morte dell’università pubblica, spalleggiando le leggi Tremonti-Gelmini, al fine di incassare qualche spicciolo come ufficiale ringraziamento.
I tagli sono l’emblema di queste riforme che costringono gli studenti ad una scelta: o l’abbandono degli studi o, nella “migliore delle ipotesi”, l’indebitamento, replicando un sistema che ha mostrato tutti i suoi limiti, contribuendo a generare la crisi mondiale in atto.
Il nostro futuro è completamente incerto a cominciare dal primo momento in cui ognuno di noi mette piede in questa università.
Il silente presidente Napolitano e il “nostro” Latorre non hanno nessuna legittimità ad inaugurare un anno all’insegna di leggi incostituzionali, approvate in Parlamento a colpi di Decreto Legge e di Fiducia, mentre fuori dalle stanze del potere, il movimento sta dimostrando il proprio dissenso.
Cosa c’è da inaugurare? Forse lo smantellamento dell’università o la situazione di precarietà o meglio ancora la fine della democrazia e l’instaurazione di un fascismo postmoderno!!! Ribadiamo, quindi, ancora una volta che: NON C’É NIENTE DA INAUGURARE !!!
Onda Calabramovimento studentesco Università della Calabria

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