Il ministro Mariastella Gelmini lo ha detto chiaro e tondo, intervenendo ieri alla riunione tenutasi nel pomeriggio all’Aquila con tutte le autorità preposte alle attività scolastiche: «Senza voler nascondere le difficoltà, che pur ci sono, per far concludere l’anno scolastico – ha spiegato- concentreremo tutti i nostri sforzi dando la massima priorità per garantire che si possano sostenere regolarmente gli esami di Stato e di terza media, affinché nessuno studente si trovi a dover perdere l’anno».
Insomma, pur non avendo il requisito minimo di 200 giorni di frequenza alle lezioni, nessuno studente delle zone terremotate dell’Abruzzo si troverà ipso facto a dover ripetere l’anno scolastico.
Intanto i sindacati della scuola hanno chiesto al ministro di istituire un tavolo permanente a Roma e un altro sul territorio per gestire e seguire la ripresa delle attività scolastiche in Abruzzo dopo il violento sisma del 6 aprile. A tal proposito, proprio ieri hanno incontrato i dirigenti del ministero dell’Istruzione. Mentre un team operativo di viale Trastevere accompagnava il ministro Gelmini all’Aquila per fare il punto della situazione, dai sindacati è stato ribadito quanto già scritto al ministro in una lettera dell’8 aprile:
– la necessità di bloccare la riduzione degli organici in Abruzzo;
– un pacchetto di permessi per il personale che abita e insegna lì e per coloro che volessero fare volontariato finalizzato all’attività di docenza nelle località colpite dal sisma;
– la proroga del personale a tempo determinato per il prossimo anno;
– la proroga di almeno un mese di alcune scadenze come, ad esempio, quelle relative alle graduatorie.
I sindacati aspettano una nuova convocazione al ministero per domani o – fanno sapere – al massimo per lunedì 20 aprile. Per trovare soluzioni condivise e gestire al meglio l’emergenza.
Manuel Massimo