Nessuna università italiana nella top 100 delle migliori al mondo. Sorridono solo Bologna e Pisa

Pubblicato il ranking 2023 del Times Higher Education (The), una delle classifiche più note e prestigiose a livello internazionale delle università. L’Alma Mater di Bologna è il primo ateneo italiano conquistando il 161esimo posto. Seguono la Normale di Pisa, Padova, Sapienza, Sant’Anna e San Raffaele.

A sorridere sono soltanto Bologna e Pisa, per il resto la fotografia scattata dal Times Higher Education (The), una delle classifiche più note e preshttps://www.timeshighereducation.com/world-university-rankings/2023/world-rankingtigiose a livello internazionale delle università, fa registrare un passo indietro della compagine italiane che resta ancora una volta fuori dalla top 100 mondiale e riesce a piazzare soltanto due atenei tra i primi 250 posti. A livello mondiale si conferma la supremazia di Oxford, che si conferma al primo posto, seguita da Harvard al secondo posto mentre il podio viene completato (a pari merito) Stanford e Cambridge.

Così per il terzo anno consecutivo l’Alma Mater di Bologna conquista primato nazionale, scalando anche 11 posizioni nella classifica mondiale rispetto allo scorso anno passando dal 172esimo al 161esimo posto su quasi 1.800 università di tutto il mondo in graduatoria. Unica altra italiana nella top 200 del ranking internazionale è la Normale di Pisa che si piazza al 183esimo posto. Un passo indietro rispetto a quanto accaduto nella classifica dello scorso anno visto che erano ben tre gli atenei italiani che erano riusciti a guadagnare un posto al sole a livello internazionale. Per questo diventano quattro le università che si piazzano nella fascia tra 201 e 250 (Padova, Sant’Anna di Pisa, Sapienza e San Raffaele) mentre Pavia è l’unico ateneo nostrano a conquistare un posto nella fascia 251-300.

Nel range (301-350) troviamo l’Università di Milano, la Bicocca e il Politecnico di Milano. Tra 351 e 400 si piazzano l’ateneo di Brescia, Tor Vergata a Roma, l’università di Verona e la Federico II di Napoli. Subito sotto (401-500) troviamo l’università di Catania, Ferrara, Firenze e Bolzano, Genova, Reggio Emilia, Pisa, Siena, Trento, Torino.

Per l’Ateneo felsineo è dunque il quinto anno consecutivo nella top 200 del ranking internazionale, cioè nell’1% delle migliori università a livello globale. Tra i principali indicatori che compongono la classifica, spicca in particolare quello relativo alla qualità della didattica, rispetto al quale l’Università di Bologna entra nella top 100 mondiale passando dal 104esimo al 96esimo posto.

“Questi risultati – è il commento del rettore dell’Alma Mater Giovanni Molari– confermano l’alto livello qualitativo e reputazionale dell’Università di Bologna. Un ateneo capace di essere protagonista a livello internazionale, senza mai rinunciare alla sua natura di grande università pubblica e inclusiva, e ai compiti che tale identità ci impone. È al prezioso lavoro quotidiano della nostra ricca comunità accademica che dobbiamo questo e altri successi, e a loro ancora una volta
va il nostro ringraziamento”.

Clicca qui per leggere la classifica italiana.

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