Medicina, la ministra Bernini assicura: “I posti disponibili aumenteranno”

A margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo di Padova, la ministra dell’Università e della Ricerca ha definito come “provvisori” i numeri resi noti nei giorni scorsi per l’accesso alle facoltà delle professioni sanitarie. “Da aprile in poi, noi vogliamo che le cose cambino e i numeri aumentino”.

Numeri provvisori che il Ministero, da aprile, potrebbe aumentare. È quanto ha spiegato la ministra dell’Università Anna Maria Bernini parlando dei posti disponibili per le facoltà di Medicina che sono stati resi noti negli ultimi giorni: 17.787 per gli aspiranti medici.

“Non abbiamo tagliato nulla, quelli resi noti dal Ministero dell’Università e della Ricerca sono i consueti numeri provvisori che vengono conteggiati ogni anno. È esattamente per cambiare questo metodo, che non condividiamo, che al Ministero abbiamo aperto un Gruppo di lavoro per l’accesso sostenibile alle professioni sanitarie, per allargare l’entrata in maniera programmata e sostenibile alla Facoltà di Medicina” ha detto la Bernini a margine dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2022/2023 dell’Università degli Studi di Padova.

La ministra ha ribadito che i numeri che circolano per l’accesso a Medicina sono “provvisori, riguardano il vecchio sistema. Da adesso in poi, da aprile in poi, noi vogliamo che le cose cambino e i numeri aumentino”.

Spazio anche per un tema caldo del mondo universitario: quello del supporto psicologico per gli studenti dopo il caso della ragazza suicida allo Iulm di Milano. “Tocca a noi supportare, valorizzare e far crescere i talenti nelle nostre Università – ha detto la ministra Bernini – Il lavoro che si fa negli Atenei diventa crescita sia per i ragazzi sia per i docenti. Lo dico senza retorica, ne sono convinta. È per questo motivo che parlando con i rettori della Crui ho suggerito di rendere stabile un supporto per il benessere psicologico degli studenti, un’attività di counseling e di mentoring che li aiuti nel loro percorso di vita. In molte Università questo supporto già esiste, ma va rafforzato. E occorre offrirlo in maniera chiara, solida e stabile. L’Università non è solamente il voto dell’esame, non è solamente la corona d’alloro o la pergamena. L’Università è un reticolato di rapporti che se gestisti con parsimonia, con intelligenza, ti consente di avere un viatico per la vita”.

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