Maturità, è dell’ex ministro Bianchi la prima polemica: “Un’offesa inserire nelle tracce la lettera indirizzata a me”

“Considero inaudito e offensivo nei miei confronti e anche nei confronti dei ragazzi la traccia sulla lettera a me indirizzata”: sono le parole con cui l’ex ministro dell’Istruzione ha bocciato una delle tracce della maturità 2023 proposte oggi a più di 530mila studenti. Si tratta di un documento scritto da alcuni studiosi che chiedevano il ritorno dell’esame tradizionale durante la pandemia da Covid-19.
Patrizio Bianchi in tv
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi

Se per il figlio di Quasimodo l’inserimento di una poesia del padre nei temi proposti per la maturità 2023 è “un profondo piacere e un onore”, per qualcun altro vedersi citati nelle prove sottoposte questa mattina a più di 530mila studenti non è stato motivo di grande soddisfazione.

Chiedere, per esempio, all’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha ritenuto addirittura “offensiva” la traccia a lui dedicata visto che si riferisce a una lettera che alcuni esponenti del mondo accademico gli inviarono nel 2021 per chiedere di ripristinare l’esame di maturità nella sua forma classica (quindi con il ritorno alle prove scritte) dopo la pandemia da Covid-19.

“Considero inaudito e offensivo nei miei confronti e anche nei confronti dei ragazzi la traccia sulla lettera a me indirizzata. È totalmente fuori luogo – ha tuonato Bianchi – Trovo inaudito che si faccia commentare ai ragazzi un testo che non si sa chi ha scritto, genericamente inviato nel dicembre del 2021 con una frase che dice ‘abbiamo letto sui giornali che lei sarebbe intenzionato a…. ‘. Ma ci vogliamo attenere ai fatti? Gli esami di Maturità senza la prova scritta sono quelli al tempo del Covid che abbiamo comunque garantito a tutti. L’anno successivo siamo stati noi a ripristinare gli esami scritti e tra l’altro con un testo su Pascoli, uno su Verga e soprattutto un testo bellissimo della senatrice Segre e un testo di Giorgio Parisi, premio Nobel, e ancora uno di Ferraioli sul pianeta Terra: tutti riferimenti grandi e solidi”.

“Insomma non si dà nelle prove un testo basato su ‘abbiamo sentito dire che lei sarebbe orientato’, si danno tracce sui fatti – conclude Bianchi – Non c’è stata la prova scritta nell’anno del covid e siamo stati noi, ribadisco, a ripristinarla”.

Più tardi il chiarimento con il ministro Valditara che ha telefonato al suo predecessore: “Non vi era alcun intento polemico né di carattere politico” ha spiegato il ministro. I due, secondo quanto filtra, hanno condiviso che è cosa nota che Bianchi ha avuto il merito di aver reintrodotto gli scritti. La telefonata si è conclusa in maniera molto cordiale, confermando gli ottimi rapporti fra i due.

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