Gli esami non finiscono mai. È proprio il caso di dirlo.
Per il mondo del lavoro la specialistica non basta più: avere nel curriculum un master è diventato, se non proprio indispensabile, sicuramente preferibile. Privati e non, sono davvero tantissimi i Master fra cui è possibile scegliere. Tantissimi sì, ma non tutti affidabili, soprattutto perché non esiste un ente che ne certifichi l’effettiva qualità. Quindi sta a te valutare bene tutte le opzioni a tua disposizione, prima di effettuare una scelta definitiva. In questa sezione troverai tutte le informazioni che ti servono per scegliere in modo consapevole ed evitare perdite di tempo e di denaro.
Che cosa significa “Master”? In Italia il termine è utilizzatissimo da tantissimi soggetti privati che promuovono corsi post-laurea: questo perché non esiste un copyright per la parola “Master”. A differenza di “università”, non è tutelata in termini di legge. Di conseguenza non c’è alcun limite nell’utilizzarla: così il Master si trasforma in una sorta di contenitore che può racchiudere esperienze formative molto diverse tra loro.
Soggetto promotore. Il Master rappresenta un ulteriore step formativo rispetto alla preparazione universitaria: un percorso di perfezionamento che, dando spazio anche alla dimensione “pratica”, dovrebbe costituire un ideale trampolino di lancio per il mondo del lavoro. L’aspetto principale da prendere in considerazione nella scelta e nella valutazione di un Master è quello relativo all’ente che lo propone: sapere chi lo organizza e quali le aziende partner dell’iniziativa formativa può dare importanti informazioni sul suo reale valore. La maggior parte dei Master sono promossi direttamente dalle Università, ma ne esistono anche organizzati da enti di formazione “privati” che – in partnership con le aziende – mirano a formare nuovi professionisti nei diversi settori del mercato.
Ammissione. Un aspetto molto importante da prendere in considerazione è la reale selezione degli aspiranti iscritti al Master: se un corso non prevede una prova di ammissione per colloquio e/o per titoli, molto probabilmente potrebbe mirare soprattutto a massimizzare il numero di partecipanti, a discapito della didattica. Occorre fare attenzione a questo aspetto.
Corpo docente. Si deve prestare particolare attenzione all’autorevolezza del corpo docente e al curriculum vitae di ciascun formatore coinvolto nel Master: un corso con una prevalenza di professori universitari avrà senza dubbio un’alta valenza formativa teorica, mentre uno con la maggior parte dei docenti provenienti dalle realtà aziendali avrà quasi sicuramente un’impronta più “pratica”. Ponderate bene la vostra scelta riflettete anche su questo.
Ore di lezione. Per scegliere il Master che fa al caso vostro, considerate anche le ore effettive di lezione: ad esempio, un corso di sei mesi con formula week end (frequenza due volte a settimana) per tre ore ad incontro, eroga in realtà soltanto 144 ore di lezione; un corso di tre mesi full immersion, con frequenza quattro volte a settimana per 6 ore ad incontro, ne garantisce invece ben 288. Quindi valutate bene anche l’aspetto del monte-ore complessivo erogato.
Stage a fine corso. In molti decidono di iscriversi a un Master per poter frequentare lo stage alla fine del corso nelle aziende partner. Prima di iscrivervi informatevi bene sulla reale disponibilità di stage a fine corso per i partecipanti (potrebbero esserci pochi posti disponibili e un’ulteriore selezione tra gli iscritti). Considerate, poi, che la frequenza di uno stage non è legata esclusivamente all’iscrizione a un Master: studenti e neolaureati (entro 18 mesi dal conseguimento del titolo) possono procurarsene uno attraverso gli appositi sportelli presenti ormai in ciascun ateneo italiano.
Placement. Molti soggetti promotori di Master pubblicano nei propri messaggi promozionali/istituzionali le percentuali di placement degli iscritti alle edizioni precedenti: i neolaureati in procinto di iscriversi devono avere questo tipo di informazione (in riferimento all’insieme delle attività atte ad agevolare l’inserimento del frequentante nel mondo del lavoro) per poter avere un ulteriore metro di giudizio sulla validità del corso. Si tratta di un dato indicativo, che però mette in luce la tendenza sull’effettiva spendibilità del titolo e sul reale apprezzamento che le aziende conferiscono alle competenze fornite dal Master.
Occhio alla bufala. Esistono corsi “Master” non universitari che promettono mari e monti ma che poi, alla prova dei fatti, si rivelano per quello che sono: delle bufale. Per questo occorre tenere gli occhi ben aperti e fare particolare attenzione alla validità (in termini di docenti, strutture, programmi) del corso che si è deciso di frequentare. Raccogliere il maggior numero di informazioni possibili, fare un’attenta analisi costi/benefici e operare un confronto con altre realtà del settore: tre buoni consigli – da tenere sempre a mente – per evitare di perdersi nella giungla della formazione post laurea.