Lo studente che ha fatto il gesto della pistola alla Meloni: “Ho sbagliato ma il dissenso politico resta”

Lo studente del liceo Righi ha raccontato la sua versione dei fatti dopo il brutto episodio che l’ha visto protagonista nell’aula di Palazzo Madama.

Si scuserà per il gesto, definito inopportuno, ma chiarisce che il dissenso politico resta indelebile: è quanto dichiarato dallo studente del liceo Righi di Roma che ieri ha mimato il gesto della pistola nell’aula del Senato mentre era in corso una visita della sua scuola a Palazzo Madama.

“Se avessi fatto il gesto del pugno chiuso forse tutto questo casino non sarebbe successo. Mi scuso, ma il dissenso nei confronti di questo governo e di questa classe politica rimane – ha detto il ragazzo in un’intervista al quotidiano Repubblica Mi scuserò con una lettera. Ma, ripeto, non per arretrare sul dissenso, perché non cambio idea. Ma solo per il gesto in sé, che arriva dalla storia di Autonomia Operaia”.

“Il mio gesto non voleva essere di minaccia o un richiamo alla violenza e riconosco che si è trattato di un gesto sbagliato per esprimere dissenso nei confronti dei presenti. Tutti: destra e sinistra. Non era rivolto alla premier Meloni. No, era verso l’alto. Le immagini e la prospettiva possono ingannare. Non ce l’ho con lei in particolare: questo non è un governo di santi e di bravi. E in aula c’erano anche altri politici che in passato non hanno certo fatto il bene di studenti e cittadini”. Anche se non ha svelato il contenuto della lettera il liceale ha comunque sottolineato di voler chiudere la missiva con la frase “saluti antifascisti”.

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