Lo Stato Sociale, Lodo Guenzi: “Il talento si vede nel momento in cui uno è molto vicino a sé stesso, questo lo rende unico…”

Intervista esclusiva di Corriereuniv.it a Lodo Guenzi cantante dello Stato Sociale e giudice di X Factor.

Lodo, quando ha capito che la musica era la sua vita? 

Molto tardi, avevo finito l’accademia che avevo 21 anni, torno a bologna che non sapevo che fare nella vita e cominciamo con i miei amici. Ci rifugiamo in una cantina a giocare con gli strumenti che avevamo e poi andiamo a prenderci qualche data qua e là, a quel punto un po’ di gente ci prende sul serio e finisce per essere la nostra vita.

Mi ricordo un momento nel 2012 in cui suoniamo alla Locanda Atlantide di Roma, e c’erano seicento persone e uno di noi disse: ”Ragazzi, ora siamo una band affermata. Ho sempre detto che finchè non mi sentivo un artista per chiunque non mi sarei fatto un tatuaggio e ancora non me lo sono fatto.

Ad un giovane consiglieresti più la gavetta o più di partecipare ad un talent?

Dipende da quello che fai, non esistono delle strade per cui ce la fai o altre che non ce la fai, dipende se sei un cantautore forse non va bene.

Nella tua carriera quanto ha avuto peso il caso e la fortuna anche semplicemente di trovarsi nel posto giusto al momento giusto?

La fortuna solo di avere a che fare con le persone giuste, questo innesca meccanismi felici, e questo non ti fa sentire solo.

Come sono nate le tue prime canzoni?

Al Liceo, e sono nate a caso, avevamo una piccola band e tutti poi hanno suonato. Erano filastrocche, pezzetti qui e là. Ho cominciato a crederci solo quando ci hanno creduto le persone intorno a noi.

Che cosa significa per te essere famoso che poi un po’ è  l’aspetto che attrae molti giovani?

Non devi farlo se pensi solo a quello, finisce in un attimo, essere famoso non ti fa risolvere la tua vita.

In che modo e come lo stato sociale sono arrivati a Sanremo

C’era un po’ d’interesse l’anno prima, esiste la strada della discografia e quella della Rai avevamo fatto il 1 Maggio che ho condotto e avrei condotto anche quest’anno. La nostra canzone era la meno adatta a Sanremo ma io penso che devi andare a Sanremo con una canzone che ti rappresenta al 100% altrimenti non andare.

Tu sei stato anche giudice di X Factor e quindi ti sei trovato difronte molti giovani, come capivi che avevano l’x Factor?

Io sono un’utopista credo che tutti abbiano un talento, secondo me devono essere tutti unici, paradossalmente il talento è una cosa le abilità un’altra, se uno è pieno di abilità può far fatica a tirare fuori il proprio talento, se uno sa suonare molto bene o cantare molto bene più facilmente riesce a imitare gli altri e questo magari lo può allontanare dal trovare una strada sua, Vasco Rossi se cantasse Mariah Carey non arriverebbe, ma lui è unico.

Un consiglio ad un giovane che sogna di calcare il palcoscenico di Sanremo?

Di andarci tardi e solo quando già sei conosciuto e di non andare in un momento down della tua vita.

Basta una bella voce per diventare dei cantanti affermati nel mondo della musica?

Non basta, non esiste una bella voce esistono le voci, no non esiste la bella voce…

Il mondo della musica è in grado di aiutare i giovani che vogliono diventare veri artisti?

Non puoi farti queste domande, devi osare da solo, devi crederci.

La tecnologia, internet, i social stanno aiutando i giovani?

Ti aiuta dipende anche dal tipo di musica, alcuni gruppi sono stati tagliati fuori. Dipende tutto anche dal momento.

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Azzolina: "La scuola riparte a settembre con otre 50mila assunzioni"

Next Article

I sindacati hanno detto si: firmato il protocollo di sicurezza sulla riapertura

Related Posts
Leggi di più

Via libera del Senato al ddl Valditara sul voto in condotta

Fortemente voluto dal ministro dell'Istruzione, il ddl prevede diverse novità relative al comportamento degli studenti: bocciatura con il 5 in condotta, 'esamino' con il 6 e sanzioni in caso di violenze. Il provvedimento passerà adesso alla Camera