Intervista al Ministro Carrozza – Il Ministro dell’Istruzione parla al Forum dell’Ansa. “Sono state illuse molte persone che si ritrovano un titolo che non possono spendere”
Il Ministro Maria Chiara Carrozza interviene alcuni dei punti cruciali dell’istruzione in Italia. Lo fa in una lunga intervista rilasciata stamattina all’Ansa, dove l’ex Rettore della Scuola Superiore Sant’Anna affronta temi come la riforma della ricerca, la trasparenza dei concorsi e gli insegnamenti da garantire ai nostri studenti.
In primis i programmi scolastici: “Penso che quello dei programmi tagliati e dell’aggiornamento sia un problema enorme – ha dichiarato il Ministro – per esempio la storia contemporanea non viene studiata, ho constatato di persona che alcuni studenti non sapevano nulla sull’assassinio di Kennedy o sul ’68”.
Maria Chiara Carrozza ha poi affermato il suo impegno per una riforma della ricerca: “Il Piano nazionale della ricerca sarà pronto entro l’anno e dovrà essere organizzato all’insegna della competitività – ha assicurato – Siamo già partiti con un impegno a livello nazionale e a livello europeo, soprattutto in vista del programma Horizon 2000”.
Due battute sull’argomento concorsi, in questi giorni al centro della polemica per lo scandalo che ha coinvolto il Dipartimento di Cardiologia dell’Umberto I a Roma: “Sono contrarissima a dare valore legale al voto, soprattutto se abbiamo commissioni che dipendono dalla soggettività – ha detto il Ministro – Servono concorsi nazionali con commissioni nazionali e responsabilità diretta dei commissari. È inaccettabile che un docente dica di un ricercatore “mi accompagnava a casa”, dovrebbe caso mai essere il contrario e cioè che sia il professore ad aiutare il giovane”.
“Il percorso per accedere all’insegnamento dovrà avere come primo pilastro la formazione, poi ci dovrà essere una pista unica che porta al concorso”. Ha continuato il Ministro Carrozza, che, però, ha assicurato di tenere ben presenti anche le graduatorie a esaurimento.
E sui tirocini formativi (Tfa) ha aggiunto: “È importante stabilire prima il numero di professori di cui abbiamo bisogno, per non formarne di più che poi non possono entrare in ruolo. Ho trovato stratificazioni di normative, ma ho capito anche che sono state illuse molte persone che si ritrovano un titolo che non possono spendere”.
Una battuta finale anche sull’insegnamento delle lingue straniere che potrebbe ricevere un valido sostegno dai programmi televisivi: “Bisogna studiare bene una lingua straniera – ha affermato il Ministro – tanto che vorrei che non si doppiassero più i programmi in lingua originale, in modo che i ragazzi italiani possano apprendere bene una seconda lingua, in particolare l’inglese”.