L'Erasmus si triplica: "Con nuovo budget rafforzata l'integrazione europea"

Tre volte Erasmus. Il progetto più amato dagli studenti europei ha visto il suo budget triplicato: oltre 30 miliardi di euro. “Da oltre 30 anni, Erasmus+ dimostra a tutti il vero significato dell’integrazione europea, costituendo l’essenza stessa di un’Europa senza frontiere – ha commentato l’europarlamentare Silvia Costa (PD) in commissione Cultura – “Con questo voto puntiamo a fare dell´Erasmus 2021/2027 il più inclusivo di sempre”. Sul tema nei giorni scorsi era intervenuto anche l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta con un twitt dove proponeva un Erasmus anche per gli studenti delle superiori.
 


Il programma Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students) è un progetto di mobilità studentesca dell’Unione Europea, nato nel 1987, che permette a centinaia di studenti in tutta Europa di svolgere un periodo di studio legalmente riconosciuto o un tirocinio formativo in un’università straniera. Prende il nome dal teologo e umanista olandese Erasmo da Rotterdam, il quale ha viaggiato per diversi anni in tutta l’Europa per comprenderne le culture.
“Per le borse di studio – prosegue l’europarlamentare – vogliamo che tengano conto dei costi di soggiorno del Paese ospitante e anche dei costi di viaggio dal Paese di provenienza a quello in cui si svolge l’esperienza Erasmus. E anche delle specifiche condizioni derivanti dalle situazioni soggettive, come la disabilità“. Il pacchetto adottato prevede che si costruisca un quadro di inclusione sociale in tutta Europa, attraverso lo scambio culturale e formativo, e che si sviluppino strategie nazionali specifiche sui progetti universitari, compresa la possibilità di “adattare i finanziamenti ai bisogni dei partecipanti”.
Il testo riporta che gli stati dovranno prevedere misure di “sostegno particolare alla mobilità per persone con opportunità più limitate”, come corsi di lingua integrativi ai corsi universitari, sostegno amministrativo e opportunità di e-learning. Tra le nuove misure, rientra anche la previsione di “partenariati di piccola scala”, rispetto ai soliti accordi presi con i centri di formazione universitaria: in particolare, questa misura consentirà la possibilità di partecipare al programma Erasmus+ anche alle piccole organizzazioni, soprattutto quelle che lavorano con e per le persone che hanno uno svantaggio sociale di qualche tipo. Oltre questo, si prevedono anche programmi sportivi per giovani atleti e allenatori e scambi di formazione professionale.
“La mia e nostra proposta di sviluppare una carta europea dello studente è confluita adesso in Erasmus – continua Costa – Diamo alla Commissione due orizzonti temporali precisi: entro il 2021 dovrà aver completato lo sviluppo della Carta e entro il 2025 dovrà essere messa a disposizione di tutti gli studenti dell’UE. Accanto all’imperativo della inclusione – conclude – ho ritenuto decisivo avere anche un forte focus sull’eccellenza, come dimostra il riferimento fra i partenariati non solo dei master congiunti, ma anche dei dottorati congiunti.
Mens sana in corpore sano dicevano i latini. Il programma non dimentica lo sport: la Commissione prevedeva la mobilità individuale dei soli allenatori; il Parlamento europeo, invece, amplia la dimensione di cittadinanza connessa allo sport ed estende le opportunità di mobilità anche ai giovani atleti nell’ambito dello sport di base. Intervistata dal quotidiano TPI l’eruparlamentare in quota democratica ha sottolineato dell’impegno per  coinvolgere nel programma universitario anche i Paesi terzi: “Abbiamo potenziato la dimensione esterna di Erasmus, attraverso anche i fondi per l’azione esterna e la cooperazione allo sviluppo che integrano l’esistente Erasmus Mundus”.

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