Le scuole italiane cadono a pezzi: in classe un crollo ogni quattro giorni di lezione

L’allarmante statistica è contenuta nel XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva. Inoltre più della metà degli istituti scolastici non è in possesso del certificato di agibilità statica, né quello di prevenzione incendi.

Un crollo ogni quattro giorni di scuola: è la preoccupante statistica contenuta nel XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” presentato oggi da Cittadinanzattiva che evidenzia come il patrimonio edilizio scolastico italiano sia vecchio e malconcio, visto che più del 40% delle scuole è stato costruito prima del 1976 e oltre la metà è privo delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi.

Tra settembre 2021 ed agosto 2022 sono stati registrati ben 45 casi di crollo negli istituti di vario ordine e grado, circa un episodio ogni quattro giorni di scuola: 16 si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna), 10 nelle regioni del Centro (Toscana, Lazio). Gli istituti secondari di secondo grado mostrano più degli altri le crepe dovute all’età, ai ritardi e ad una lunga interruzione nell’assegnazione dei fondi alle Province, all’irrisolto problema delle classi sovraffollate.

“A partire dal 2015 i Governi hanno investito in maniera importante sull’edilizia scolastica del nostro Paese. Ora grazie al PNRR arrivano ulteriori importanti fondi, 12,6 mld di euro, per l’ammodernamento e la messa in sicurezza di molti istituti, per la costruzione di nuove scuole (ancora poche), di ambienti digitali, di mense, di palestre e di servizi 0-6.Ad eccezione dei nidi – ha spiegato Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.le richieste degli Enti locali sono state di gran lunga superiori alle disponibilità offerte dal PNRR. Rispetto, per esempio ai 216 nuovi edifici scolastici le richieste sono state 543, più del doppio; 444 le palestre ammesse a finanziamento su 2.859 richieste, 1000 le mense su 1.088 richieste. Nonostante i fondi del PNRR, permangono numerose criticità, come mostrano i numeri di questo Rapporto, a cui speriamo il Governo che verrà voglia dare risposte certe e rapide”.

Secondo il rapporto il 42% delle scuole, ossia 16.794, è stato costruito prima del 1976, per circa un ulteriore quarto non si conosce invece la data di costruzione. Ben oltre la metà delle scuole non è in possesso del certificato di agibilità statica (assente per quasi il 58% degli istituti), né quello di prevenzione incendi (circa il 55%). Oltre il 40% è privo del collaudo statico. Quanto al documento di valutazione rischi, ne è in possesso il 77% delle scuole.

Sono 11 le regioni che hanno Comuni in zona 1, ossia ad elevato rischio sismico, ma tutte, ad eccezione della Sardegna, hanno Comuni e scuole in zona 2 (rischio medio-elevato). 4 milioni e 300.000 i bambini ed i ragazzi che risiedono in queste due zone. Eppure gli edifici migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2%, mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, il 7% del totale. I risultati migliori si riferiscono a Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%), Molise e Toscana (12%), Veneto (10%). Tra le Regioni meno virtuose: Campania (1%), Lazio (2%), Liguria e Lombardia (3%).

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