L’Aquila, crolla la Casa dello Studente

laquila.jpgTra gli edifici che non hanno retto alla scossa di terremoto che intorno alle 3.30 ha segnato la storia del capoluogo abruzzese c’è anche la Casa dello Studente in via XX settembre, una strada larga che sale verso il centro dell’Aquila. Vigili del fuoco e volontari hanno lavorato senza sosta per estrarre dalle macerie alcuni ragazzi.

Nonostante l’edificio fosse stato ristrutturato solo due anni fa, l’ala posteriore è crollata. Gli studenti hanno raccontano che già domenica c’era stata una scossa. All’interno della Casa l’avevano avvertita. Questa volta però, al contrario di quanto era accaduto una decina di giorni fa, si era deciso di non evacuare l’edificio. Fortunatamente in questi giorni alloggiavano nella Casa circa 60 studenti nonostante ci siano 120 posti letto. Ma la rabbia degli studenti non trova pace: “In questi ultimi otto giorni ci sono state molte scosse – ha raccontato tra le lacrime una studentessa -, abbiamo contattato i vigili ma spesso non ci hanno risposto. Anche ieri sera alle 23 siamo usciti. Nessuno ci ha detto niente. Siamo rientrati…”.

Gli studenti non ce l’hanno fatta a sopportare il dolore quando hanno visto che un loro compagno, 21 anni, originario di Antrosano, frazione di Avezzano, non ce l’ha fatta. Dalle macerie, invece, è stato estratto in vita uno studente di Fermo, 20 anni, che si è salvato in un modo incredibile: alla notizia della scossa con epicentro nell’aquilano la sorella lo ha chiamato al cellulare e lui, da sotto le macerie, è riuscito a risponderle e a dare indicazioni affinché i soccorritori potessro individuarlo e portarlo in salvo.

Il ragazzo è sotto choc ma sta bene, non ha riportato ferite né traumi, ed è già rientrato a casa. Tra quel che resta della Casa dello Studente si scava ancora. Intanto il bilancio si fa sempre più tragico: al momento si contano 92 morti e ancora molti dispersi.

Total
0
Shares
9 comments
  1. Leggete i commenti all’articolo sulle scosse del 30 marzo…impressionante pensare che già da mesi vi era questo clima di tensione e paura e nessuno ha fatto sapere nulla o ha mosso un dito….quest Italia fa schifo

  2. Milano,sono le 04:42 non riesco ancora ad addormentarmi provo un dolore lancinante, non mi era mai successo prima forse é la consapevolezza dell’età(54) che avanza e ti rende più attaccato alla vita. Eppure sono abbastanza “sgamato” forse preso dai ritmi della vita(!!??) ma non sono mai stato insensibile…ecco ho ancora negli occhi tutto ciò che ho visto da ieri mattina non riesco ne a chiudere gli occhi ne a smettere di pensare. Penso a mio figlio di 16 anni, mia figlia di 32 anni e mi piglia un’..ansia. Penso ai bambini MORTI ai VECCHI alle FAMIGLIE distrutte ai vostri COLLEGHI UNIVERSITARI mi si sta stringendo lo stomaco…ma..che cavolo non riesco più a vedere cosa sto scrivendo. Scusate vado di là, una preghiera per tutti LORO, vado ad asciugarmi ste’ ca… di lacrime
    un saluto caloroso

  3. è passato qualche giorno dalla tragedia ma il dolore non tende a diminuire. Ci si rende conto in questi momenti come la vita sia molto imprevedibile. non posso credere che un terremoto possa uccidere così tante vite. non riesco ad immedesimarmi per più di un minuto nel dolore dei familari delle vittime, o ancor peggio di quelli che le vittime le ha ancora sotto le macerie. perchè i bambini che non hanno ancora capito il senso della vita ?perchè i giovani universitari pieni di belle speranze? perchè tutta questa genta anziana o giovane che sia!! Mi si stringe il cuore credetimi… Ci si può rialzare da questa immane tragedia ma sappiamo che non è facile… forse è facile per me parlare in quanto non direttamente colpito, ma credo che sia inutile morire dentro e vivere la vita in maniera buia. Vi sono vicino!!!

  4. penso che ci voglia da parte di tutti 1 appoggio x la ricostruzione di tutto il dolore che ci affligge nei nostri pensieri della vita!!!!!!!!!(cn qst parole ho dtt tt)

  5. Non riesco a pensara a questa grande tragedia successa domenica notte preghiamo per tutti coloro che sono morti sotto le macerie degli edifici e solo a un pensiero mi viene da piangere e ora sono qui ad asciugare le mie lacrime

  6. Pingback: » 06 Aprile 2009
Lascia un commento
Previous Article

Stage nel soccorso stradale come operatore

Next Article

UDU e AU: ospitalità agli studenti sfollati

Related Posts