Sulle pagine torinesi de La Stampa balza agli occhi di tutti la storia di una Beatrice soprannominata la “bambina di pietra” a causa della sua gravissima malattia, praticamente sconosciuta. Occhi a parte Bea è rigida come una statua, da quando aveva appena 7 mesi una calcificazione progressiva dei tessuti molli delle articolazioni non le permette in alcun modo di muoversi.
Una tragedia spiegabile come anomalia genetica dagli effetti devastanti per la piccola e per i genitori. La paura più grande è che in breve tempo anche cuore e polmoni possano pietrificarsi condannandola al peggio.
Papà operaio e mamma casalinga hanno lanciato un appello al cuore della gente prima per mettersi in contattato con chiunque nel mondo presenti la stessa patologia e anche per un aiuto economico che permetta loro di prendere una casa nuova senza barriere architettoniche in modo da rendere le giornate della bimba un po’ più semplici.