Israele demolirà la "Scuola di gomme" fondata da un'ong italiana

An Israeli Israeli buldozer opening the street near Netzarim army base during Israeli troops withdrawal from Gaza Monday 30 June 2003. Israeli forces pulled out of northern Gaza after leading Palestinian militant groups announced a three-month cessation of attacks on Israelis in a breakthrough for a U.S.-backed peace plan. EPA PHOTO/EPA/MOHAMMED SABER

La Corte Suprema israeliana ha autorizzato la demolizione del villaggio beduino Khan el-Ahmar, in Cisgiordania, e della celebre “Scuola di gomme”, realizzata con copertoni riciclati da una ong italiana con l’aiuto della cooperazione europea. A riportarlo il giornalista Alberto Custodero su Repubblica.it. I giudici hanno stabilito che sono stati costruiti senza i necessari permessi. Il quotidiano Haaretz ha precisato che i giudici hanno respinto gli appelli dei 200 abitanti che si oppongono al trasferimento nella vicina località di Abu Dis. La sentenza mette così fine ad anni di battaglie legali. I beduini si sono sempre opposti a un provvedimento che li costringerebbe ad abbandonare la loro vita di nomadi.
La “Scuola di gomme” è un progetto realizzato dalla Ong italiana Vento di Terra, nell’ambito della cooperazione fra l’Unione europea e l’Autorità nazionale palestinese. I rapporti fra Ue e Israele in questo momento sono tesi. Due giorni fa il ministro dell’Energia Yuval Steinitz ha invitato l’Europa “ad andare mille volte all’inferno” dopo che Bruxelles aveva chiesto un’indagine su presunte brutalità della polizia israeliana nei confronti di manifestanti arabi ad Haifa.
Oggi il ministero degli Affari Strategici israeliano ha chiesto all’Unione Europea a “interrompere i finanziamenti” alle organizzazioni non governative “che hanno legami con il terrore e promuovono il boicottaggio di Israele”. Nel mirino oltre una decina di Ong europee e palestinesi che nel 2016 – stima il ministero – “hanno ricevuto oltre 5 milioni di euro dall’Ue”. Israele chiede all’Ue “lo stop immediato» ai finanziamenti e “di mettere in pratica il suo impegno a rifiutare i boicottaggi”.

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