Io sono- Io scorro

Convegno “Io sono, io scorro-identità trans, lesbica e gay in Italia” organizzato dagli studenti di Psicologia della Sapienza.

Nei giorni 12 e 13 maggio 2010 presso la facoltà di Psicologia 1 dell’Università Sapienza di Roma si è svolto il convegno “Io sono, io scorro-identità trans, lesbica e gay in Italia”, organizzato da giovani psicologi e psicologhe, neo-laureati/e e studenti/esse.
Un importante momento di confronto e di riflessione su tematiche, spesso, poco studiate nel mondo accademico; uno sguardo approfondito sul profilo omosessuale e transessuale, calato in una realtà sociale e culturale che trascura e/o ignora l’identità altra, espressione di una natura diversa, ma uguale.
“Diverso”, inteso nell’accezione di differente: “E’ necessario fare un salto culturale, anche dal punto di vista lessico-culturale ( riferimento agli stessi testi giuridici) e parlare di “differenza” , portatrice di un concetto di inclusione e non di “diversità”, concetto spesso frainteso che giace sull’esclusione” asserisce l’avvocato Franceco Bilotta.
La reale differenza tra omosessualità ed eterosessualità ci spiega la prof.ssa Margherita Graglia, è lo stigma sociale. Come affermava lo stesso Freud,le due condizioni non si distinguono qualitativamente, ma quantitativamente”.
L’omosessualità rappresenta una variante dello sviluppo psico-sociale dell’individuo. L’identità di un individuo è multicomponenziale e non può essere limitata a rigide schematizzazioni.
E’ necessario intervenire sul pre-giudizio e la scarsa conoscenza, mediante l’educazione e la formazione sia degli stessi professionisti (psichiatri, psicologi, giuristi, assistenti sociali) che dei cittadini in generale. Risale solo al 2003, l’introduzione del termine “orientamento sessuale” nei testi giuridici,(legge 216). Dobbiamo costruire spazi mentali, culturali e sociali che consentano la libertà dell’essere e che prevengano lo sconfinato senso di solitudine che attanaglia gli individui nel percepirsi “diversi”.
Una forte condizione di isolamento può portare alla negazione di se stessi. Un ambiente socio-culturale ostile o semplicemente non “includente” provoca, come ci illustra il prof. Vittorio Lingiardi, l’insorgere del minority stress (stress legato per l’appartenenza ad una minoranza) e, a volte, il ricorso alla terapia ripartiva che sostiene di “riallineare” la natura erotico-affertiva di una persona (Joseph Nicolosi ne è il “padre-divulgatore”) provocando la delegittimazione della natura di un individuo.
Radici ancestrali e attuali, sottolinea il prof. Lingiardi, contribuiscono ad alimentare atteggiamenti di omofobia e di omonegatività, alterando la realtà psico-sociale e culturale sia individuale che collettiva.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa, si consiglia di visitare il sito io sono, io scorro.
Come forma di democrazia partecipativa, gli organizzatori del convegno, invitano a invare un’email all’indirizzo: [email protected] con la scritta: stop all’omofobia.

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