Immatricolazioni con segno positivo. E il Sud aumenta gli iscritti

Sembrerebbe che i primi dati delle immatricolazioni, almeno per quelli del primo anno, smentirebbero le paure dell’effetto Covid sull’istruzione universitaria. I dati completi arriveranno a metà ottobre, ma i segnali sono incoraggianti. “Abbiamo un aumento delle matricole tra il 5 e il 10 per cento nel Mezzogiorno“, ha annunciato qualche giorno fa il ministro Gaetano Manfredi. Si cerca di rimanere vicino casa: “Alcuni giovani, che prima cambiavano regione, ora tentano di restare nel territorio di appartenenza. Vale soprattutto per i neo-immatricolati”.

Il ministro attribuisce la buona risposta delle famiglie italiane alle politiche di sconto attuate dal governo: “Abbiamo innalzato la No tax area nelle università al di sopra dei 20-25mila euro, quasi la metà degli studenti in corso non pagano tasse o le pagano in modo estremamente ridotto”. Benché, va detto, che bisognerà capire quanti di questi studenti lasceranno per eventuali motivi economici futuri.

Il Covid sembra aver “scassato” il numero chiuso. Alll’Università di Catania, il rettore Francesco Priolo ha annunciato, viste le richieste, mille posti in più nei corsi di laurea a numero programmato. L’Università della Calabria annuncia un 60 per cento di preiscritti in più, da 754 a 1.210. Dal 2 settembre Unical ha incrementato i posti per le immatricolazioni in dodici corsi di laurea. Per Comunicazione e Dams, Economia aziendale, Filosofia e storia, Scienze dell’educazione “tutti i candidati che hanno partecipato al concorso hanno ora la facoltà di immatricolarsi”. L’aumento dei posti c’è stato anche per Chimica e Tecnologia farmaceutiche, Farmacia, Informazione scientifica del farmaco e dei prodotti per la salute, Lettere e Beni culturali, Lingue e Culture moderne, Scienza della nutrizione, Scienze e Tecnologie biologiche, Servizio sociale.

L’Università di Palermo segnala l’incremento degli iscritti, oltre 3.300, ai test di ingresso che si sono svolti nel mese di luglio: “Questo ci fa ben sperare nella conferma della crescita dell’attrattività del nostro Ateneo”, dice il rettore Fabizio Micari.  

Mentre l‘Università di Parma indica come per i nove corsi di studio ad accesso cronologico ci siano stati “ottimi riscontri”. L’ufficio comunicazioni spiega: 2.504 persone hanno presentato domanda alla chiusura del primo bando a fronte di 1.387 posti messi a disposizione. I corsi erano: Biologia; Biotecnologie; Chimica; Chimica e Tecnologia farmaceutiche; Costruzioni, Infrastrutture e Territorio; Farmacia; Scienze motorie, Sport e Salute; Scienze e Tecnologie alimentari; Scienze zootecniche e Tecnologie delle produzioni animali.  “I dati sono confortanti e fanno ben sperare sull’andamento complessivo delle immatricolazioni”, ha commentato la pro rettrice alla Didattica Sara Rainieri.

Infine, l’Università di Bologna conferma la sua capacità attrattiva internazionale. A fine luglio, il corso di Pharmacy contava 261 domande da parte di studenti internazionali contro le 14 arrivate, allo stesso periodo, lo scorso anno. Per Artificial Intelligence le candidature di studenti stranieri erano state 665 contro le 362 dello scorso anno (+84%). Per il corso di Digital Humanities and Digital Knowledge i candidati internazionali a fine luglio erano 188 contro 130 (+45%). Per Advanced Spectroscopy in Chemistry le domande sono raddoppiate: 120 contro le 60 dello scorso anno. Gli studenti internazionali iscritti all’Alma Mater sono più di 6.500 e hanno raggiunto l’8,5% delle immatricolazioni complessive.

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Francia, liceali protestano sui social contro il dress code obbligatorio

Next Article

Test Medicina: punteggio minimo per entrare 39,9. Manfredi: No prova suppletiva

Related Posts