Il ministro Giannini vuole abolire l’Abilitazione Scientifica Nazionale?

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L’Abilitazione Scientifica Nazionale va in pensione? Ormai a ridosso della conclusione dei lavori per le varie commissioni impegnate nella valutazione dei curricula presentati dagli aspiranti professori universitari, la laboriosa procedura introdotta dall’ex ministro Gelmini sembra destinata a finire nel dimenticatoio.

Ad annunciare la probabile abolizione dell’ASN è stato, infatti, il neo ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini che, intervenuta all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Padova, ha dichiarato: “L’Abilitazione Scientifica Nazionale doveva rilasciare una patente di guida, invece è stata interpretata come se rilasciasse una Ferrari: non mi sento di garantire che ci sarà un terzo concorso, forse è meglio qualcosa di più semplice e attuabile in ogni momento”.

Un’abolizione che in molti avevano già pronosticato: troppo numerose le denunce di irregolarità presentate da candidati esclusi dall’abilitazione nonostante possedessero i requisiti richiesti dal bando, così come troppo rumore avevano destato i casi di irregolarità nella scelta dei commissari (alcuni dei quali possedevano un curriculum accademico meno prestigioso dei candidati che avrebbero dovuto valutare).

Vedremo, ora, se il ministro Giannini vorrà dare seguito al proposito espresso ieri durante d’inaugurazione dell’Università di Padova e se, sopratutto, riuscirà a proporre una nuova modalità di valutazione e di accreditamento dei docenti universitari che soddisfi le richieste di chi ancora sogna una cattedra.

 

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