A pochi istanti dal Big Bang: la nuova frontiera che si apprestano ad esplorare i ricercatori del Cern di Ginevra. Parte in questi giorni, infatti, una nuova fase di sperimentazione dell’acceleratore LHC che utilizzerà una quantità d’energia mai prodotta prima dall’uomo e ricreerà le condizioni dell’universo così come sono esistite a pochi istanti dall’origine del cosmo.
Protagonisti di questa nuova fase saranno degli ioni “pesanti” (ioni di piombo composti di 82 protoni e 126 neutroni) che verranno lanciati nella beam pipe dell’LHC, il tunnel sotterraneo di 27 chilometri di lunghezza composto di superconduttori magnetici.
L’effetto delle collisioni di questi ioni di piombo a 5 TeV per nucleone produrrà un’energia pari a circa il doppio di quella utilizzata negli esperimenti del Cern che hanno portato alla scoperta del Bosone di Higgs. L’energia totale di collisione di ioni piombo è di 1045 TeV e sfonda simbolicamente la barriera di 1000 TeV o 1 PeV (Peta elettronvolt). Si hanno, quindi, 5,02 TeV per ciascuna collisione nucleone-nucleone, la più alta mai raggiunta in laboratorio in collisioni tra nuclei.
“Esploreremo la materia a uno stadio molto precoce del nostro universo – ha spiegato Rolf Heuer, direttore generale del Cern – È tradizione far collidere gli ioni per circa un mese ogni anno come parte del programma di ricerca di LHC. Quest’anno, però, è speciale, perché raggiungiamo una nuova energia ed esploreremo la materia a uno stadio molto precoce del nostro universo”.
Le collisioni verranno fotografate da enormi macchine fotografiche (grandi come una cattedrale) posizionate in punti specifici del tunnel e permetteranno di osservare uno stato della materia denominato plasma di quark e gluoni, esistito una sola volta nella storia dell’universo, a pochi milionesimi di secondo dal Big Bang.
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