Herlzlich Willkommen

Hallo, alle zusammen!

Sono Rosalia Cannuscio e sono nata nella terra dei vespri e degli aranci, sono al mio ultimo anno di Giurisprudenza a Pavia e adesso mi trovo a Passau in Baviera, lungo il confine orientale con l’Austria, per il mio periodo di mobilità internazionale. In questi mesi dovrò dedicarmi anche all’attività di ricerca tesi. Su cosa? Sulle “Condizioni generali per la richiesta di protezione internazionale”, tra il sistema tedesco ed italiano in un’ottica prevalentemente comparativa. Molto interessante, peccato che non sappia ancora da dove iniziare.

Da sempre ho la fretta nel sangue e le mani nervose di chi deve sempre trovarsi qualcosa da fare, come ad esempio iniziare a raccontare del mio ERASMUS 🙂

Sono arrivata alla stazione di Passau Hauptbahnhof il 21 marzo 2018, allo stesso modo in cui nel lontano settembre 2013 arrivai alla Stazione di Pavia, viaggiando dalla Val d’Anapo alla Val Padana con due valigie pronte ad esplodere e uno zaino pesantissimo, contenti oggetti indispensabili e qualsiasi altra cosa in grado di rappresentare una certezza in un contesto totalmente nuovo, in una città ancora sconosciuta e priva di qualsiasi punto di riferimento.
Ricordo ancora il giorno della mia partenza per l’inizio del mio percorso universitario, le lacrime e gli abbracci del mio fratellone e dei miei genitori, gli “in bocca al lupo” e le raccomandazioni per quelli che da lì a poco sarebbero stati gli anni più impegnativi, ma anche più spensierati della mia vita. Questa volta, invece, ad accompagnarmi c’era parte della mia “famiglia” pavese, la consapevolezza di essere all’ultimo anno di Università, una coppa dell’amicizia in valigia, un libro di Leogrande tra le mani e tanta voglia di iniziare finalmente questo ERASMUS.

Dalla pubblicazione del bando, all’assegnazione delle sedi e a tutti gli adempimenti necessari è passato esattamente un anno. Un anno di progetti, un anno a fantasticare su questi sei mesi, che mi apparivano sempre così lontani, ma sempre in una moltitudine di forme, tutte sorridenti, tutte possibili.
Non so ancora cosa mi abbia spinto esattamente a partecipare, probabilmente la voglia di migliorare le mie conoscenze linguistiche, di mettermi nuovamente in discussione, di vivere in un contesto diverso. O forse la possibilità di poter pensare una volta tanto a me, concedendomi l’occasione di incontrare un’altra “Rosalia”, in grado di affrontare tutto ciò che potrà accadere nei prossimi mesi, di sentirsi libera nel comunicare con altri studenti provenienti da ogni parte del mondo, di poter imparare nuove cose, per poi tornare da dove sono partita con qualcosa in più. Insomma, nei prossimi mesi studierò, mangerò, farò nuove esperienze, mi rilasserò e riderò forte, ma tenendo sempre a mente, soprattutto nei momenti di nostalgia e di difficoltà, “le ventotto leggi del viaggio”, che consiglio di leggere a tutti i futuri studenti Erasmus outgoing. “Le leggi del viaggio” sono state scritte da due etiopi rifugiati in Italia, settimana dopo settimana, mese dopo mese, frontiera dopo frontiera. Quelle che reputo da ricordare sono senza dubbio le seguenti:

5. Avere una forte motivazione che ti spinge a partire.
10. Poter contare sull’aiuto di un amico speciale con cui si è partiti, o di cui si è fatta la conoscenza durante il viaggio, e sulla cooperazione all’interno di un ristretto gruppo di persone che si affratellano.
13. Avere la forza di decidere, la capacita di fare una scelta e seguirla. Non essere indeciso davanti alle scelte fatte.
17. Mantenere viva la convinzione del perché del proprio viaggio.
19. Avere immediatamente chiara la risposta a questi perché: “perché non potevo piu restare”“perché non posso tornare”, “perché ho cominciato e devo andare fino in fondo”, “perché forse questo tempo passera”.
22. Mantenere viva non la speranza, che in tante situazioni è persa, ma la capacità di uscire fuori dalle situazioni, passo dopo passo, momento per momento.
24. Non avere paura di chiedere, essere consapevoli dei propri diritti anche quando vengono brutalmente negati, mantenere la propria dignità a tutti i costi.
28. Non guardarsi indietro.

Dopo averle lette e dopo aver ritrovato la giusta determinazione per mantenere saldo il vostro obiettivo finale, senza perdervi nelle difficoltà, avrete modo di comprendere davvero – soprattutto in questo momento storico- quanto siamo fortunati ad essere cittadini Europei e di quanto il progetto Erasmus possa essere molto più di un semplice periodo di mobilità studentesca.

Komm an Bord!


 
 
Aggiornamenti continui su: https://www.instagram.com/canrosie/?hl=it

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