Fumare potrebbe essere segno di disturbo mentale

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Il fumo potrebbe essere segno di malattia psichiatrica. Come routine i dottori dovrebbero valutare se indirizzare i fumatori ai servizi di igiene mentale, nel caso in cui necessitino di una terapia: sono le controverse conclusioni – scrive The Times – della British Lung Foundation (Fondazione britannica del polmone), in risposta al rapporto “Smoking and Mental Health” (Fumo e salute mentale), pubblicato questa settimana dal Royal College of Physicians e dal Royal Collage of Psychiatrists assieme alla Facoltà di Salute pubblica britannica.

Secondo la relazione, almeno una sigaretta su tre in Gran Bretagna viene fumata da qualcuno che ha un disturbo mentale; se si includono le persone con problemi di alcol e droghe, la percentuale è ancora maggiore. Il fatto è che il numero dei fumatori si è quasi dimezzato negli ultimi cinquant’anni (passando dal 56 e 42% rispettivamente in uomini e donne negli Anni Sessanta, al 21% per entrambi i sessi oggi), ma il calo non è avvenuto in modo equo in tutti gli strati della società.

“Il fumo sta diventando sempre più il dominio dei più svantaggiati: i poveri, i senza-tetto, i detenuti e le persone con disturbi mentali. E’ un maledetto atto d’accusa contro le politiche sanitarie britanniche e i provvedimenti dei servizi ospedalieri”, secondo il rapporto. Dei 10 milioni di fumatori nel Regno Unito, tre milioni hanno problemi mentali, altri due si sono visti prescrivere psicofarmaci nell’ultimo anno e quasi un milione ha disturbi mentali cronici

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