“Ridurre il numero degli atenei, puntare sulle politiche di orientamento e incentivare a tutti i costi le start up giovanili”.
E’ questa la ricetta di Mariano Berriola – direttore del Corriere dell’Università Job – contro il drammatico calo di immatricolazioni che secondo il Cun ( Consiglio Universitario Nazionale) è paragonabile alla scomparsa di un intero grosso ateneo nell’ultimo decennio.
“I numeri resi noti dal Cun – prosegue Berriola – fanno riflettere sulla scarsa attendibilità dell’impegno assunto dall’Italia con l’Europa rispetto all’obiettivo Horizon 2020 che chiede al Paese di investire su ricerca e sviluppo, competitività e Innovazione, Tecnologia”.
“Ridurre il numero degli atenei significherebbe distribuire meglio le risorse a disposizione e aumentare la qualità dell’offerta formativa.
Il prossimo Governo – conclude il direttore del mensile dedicato al mondo universitario – dovrà assolutamente impegnarsi nel colmare questo gap investendo su adeguate politiche di orientamento e ‘strutturazione’ dei giovani. L’alternativa è che rette proibitive in un Paese in crisi e scarsa spendibilità dei titoli di studio facciano ulteriormente arretrare l’Italia nella classifica Ocse del numero di laureati che già ci vede fermi al terzultimo posto”
Perchè mai i nostri giovani dovrebbero iscriversi all’università, quando possono fare i deputati e senatori anche con la 5° elementare, guadagnando 20.000 €. al mese, oltre la Nutella e benefit vari?