Fridays for future, eletti i nuovi portavoce italiani. Il movimento verso lo sciopero globale del 23 settembre

Due in più rispetto alla scorsa tornata, provenienti da territori e storie di attivismo diverse. Resteranno in carica per i prossimi 9 mesi, per “aiutare a gridare più forte le nostre richieste, specie ora che si avvicina lo sciopero globale per il clima.

I giovani e giovanissimi italiani avranno la loro “convention” di chiusura della campagna elettorale: l’appuntamento è il 23 settembre per lo sciopero globale dei Fridays of future per scendere in piazza contro la crisi climatica e per dire la loro anche sulla posizione dell’Italia. Proprio in questi giorni Fridays of future Italia ha eletto i suoi nuovi portavoce: Agnese Casadei, Marco Modugno, Michele Spina, Mathis Mancin, Laura Vallaro, Luca Sardo, Martina Comparelli, Filippo Sotgiu.

I nuovi portavoce

Otto giovani, due in più rispetto alla scorsa tornata, provenienti da territori e storie di attivismo diverse. Resteranno in carica per i prossimi 9 mesi, per “aiutare a gridare più forte le nostre richieste, specie ora che si avvicina lo sciopero globale per il clima e le elezioni nazionali”. Il lavoro dei portavoce è iniziato il 19 marzo 2021, in occasione Global Day of Climate Action. “Discutendo nelle nostre assemblee locali e nazionali – si legge nel comunicato – abbiamo capito che esternamente, per i media e le persone comuni, è più semplice avere pochi volti in cui riconoscere chi siamo e cosa facciamo”. La lotta per il clima però può essere affidata solo a chi “è spigliato davanti alle telecamere”.

L’agenda climatica

Gli eletti daranno quindi solo “risonanza alle rivendicazioni politiche e alle campagne elaborate all’intero gruppo, senza togliere la parola agli altri” membri o ai rappresentanti delle battaglie locali. Nell’ultimo anno, con il distacco del ghiacciaio della Marmolada e la siccità nel nord Italia, le sfide della crisi climatica sono diventate sempre più evidenti. In vista delle elezioni politiche del 25 settembre, sarà fondamentale “che chi ancora non dà la parola a Fridays For Future cominci a farlo”. I portavoce saranno quindi uno “strumento per cui l’enorme megafono che abbiamo creato nelle piazze di tutta Italia non sia silenziato – affermano gli ambientalisti – Non possiamo spegnerlo ora, vogliamo che le nostre parole vengano ascoltate! Ora più che mai, abbiamo bisogno che tutti quanti si mettano in gioco per costringere la politica ad agire ora contro la crisi climatica”.

Oltre alla preparazione dello sciopero del 23 settembre, una delle sfide per i nuovi rappresentanti è stata la presentazione dell’agenda climatica, con proposte sull’ambiente alternative a quelle dei programmi elettorali. Fridays fo future ha scelto di far ruotare periodicamente gli otto portavoce, “così da dare la possibilità a chiunque abbia a cuore il movimento di candidarsi e, se eletto, rappresentarlo”. I nomi di questa tornata sono attivi nel movimento da alcuni anni. Hanno storie e attenzioni diverse, ma con un focus comune sui modi in cui la giustizia climatica può influire su quella sociale.

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