Ex dirigente Miur rinviato a giudizio: possibili illeciti per 3 miliardi di euro

Indagati per abuso d’ufficio e turbativa d’asta due ex dirigenti del Miur: avrebbero dirottato e gestito illecitamente fondi destinati alla ricerca per un valore complessivo di circa 3 miliardi di euro.
Oggi, la Procura di Roma ha presentato ha chiesto il rinvio a giudizio per il segretario generale del ministero dell’Ambiente Antonio Agostini e del dirigente del Miur Cobis. L’inchiesta, partita due anni fa, quando Agostini era direttore generale del Miur, a seguito di un servizio de Il Fatto Quotidiano, aveva svelato il complesso sistema con cui i due erano stati capaci di dirottare ingenti fondi europei a favore di società gestite da “amici” o sprovviste dei requisiti minimi.
La Ragioneria dello Stato ha ricostruito la vicenda segnalando “vistose anomalie nelle procedure di assegnazione dei fondi: dai tempi strettissimi utilizzati per valutare progetti cui destinare fondi tra i 5 e i 25 milioni di euro (calcolati in 7,5 minuti per progetto), al coinvolgimento di aziende sprovviste dei requisiti, economici in primis, necessari per prendere parte al bando (tra queste anche l’Idi, già entrato in una parabola pre fallimentare, ma comunque designato come destinatario dei fondi).
Il pm Roberto Felici ha messo in rilievo, in particolare due circostanze in cui Agostini avrebbe operato illecitamente: la prima, denominata “Avviso 1”, in cui l’ex direttore Miur avrebbe nominato una commissione di esperti, quasi tutti del suo entourage e senza averne le competenze, cui avrebbe dato incarico di esaminare i progetti per i quali si chiedeva il finanziamento e sui quali avrebbe fatto pressione in sede di valutazione, invitandoli, in determinati casi, a soprassedere sulle aziende che non presentavano la solidità economica minima per percepire i fondi. Nella seconda, invece, denominata “Avviso 254”, Agostini e Cobis, avrebbero inserito in una graduatoria destinata a enti pubblici (universitari e di ricerca) anche enti privati che, evidentemente, non possedevano i titoli per ottenere i finanziamenti.
Adesso il rinvio a giudizio, ma intanto Agostini è in attesa di essere nominato capo dell’Isin, l’Ispettorato per la protezione nucleare, organismo che dovrà sovraintendere alla dismissione delle centrali atomiche e alla realizzazione del deposito unico nazionale. La sua nomina, contestata da subito da M5S, ha ottenuto il beneplacito della commissioni ambiente e industria di Camera e Senato e si trova attualmente sul tavolo del premier Renzi in attesa della ratifica finale, ma a questo punto è molto probabile che salti.
 
 

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Bambino autistico di 11 anni disegna mappa perfetta del mondo a memoria e sbalordisce l'Università

Next Article

Gli insegnanti vestiti "a lutto" contro #labuonascuola

Related Posts