Emilia-Romagna, dalla Regione 150 milioni di euro per coprire tutte le borse di studio degli idonei

Bonaccini-Salomoni: “Valorizziamo il talento di ragazze e ragazzi che scelgono la nostra regione, in particolare i meritevoli e quelli con minori possibilità”

Gli studenti delle università dell’Emilia-Romagna possono tirare un sospiro di sollievo: la Giunta regionale ha stanziato la somma più alta di sempre per le borse di studio, investendo quasi 150 milioni di euro per allargare ulteriormente la platea dei beneficiari e assicurare le borse di studio al 100% degli aventi diritto. Borse che aumentano sia a livello di importo unitario, che di numero, e che prevedono importi maggiorati del 20% per le studentesse iscritte alle lauree Stem, quelle cioè scientifiche, ingegneristiche, matematiche.

Più risorse e più iscritti

Se nell’anno accademico 2022-2023 erano infatti 27.155 gli iscritti agli Atenei regionali risultati idonei ai benefici del diritto allo studio erogati da Er.Go, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, quest’anno sono 27.876 (quasi il 3% in più), con un incremento di risorse stanziate di quasi 15 milioni: ciò consentirà a tutti gli aventi diritto di ricevere i benefici. Risorse e dati che sono stati presentati dal presidente, Stefano Bonaccini, e dall’assessora all’Università, Paola Salomoni, oggi in una conferenza stampa in Regione alla quale hanno partecipato anche tre rappresentanti degli Atenei con sede in Emilia-Romagna: Laura Ramaciotti, magnifica rettrice dell’Università di Ferrara, Gianluca Marchi, prorettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Fabrizio Storti, prorettore dell’Università di Parma e Federico Condello, delegato dell’Università di Bologna per le studentesse e gli studenti e la comunicazione istituzionale.

“Rafforziamo ancora l’impegno della Regione per consentire al maggior numero possibile di ragazzi e ragazze di raggiungere i più alti gradi di formazione, con particolare attenzione agli studenti meritevoli con minori possibilità – sottolineano Bonaccini e Salomoni -. Investiamo la cifra record di 150 milioni di euro per finanziare le borse di studio, il cui fabbisogno – in denaro e servizi – è aumentato di quasi l’11% rispetto all’anno scorso, e garantire così il sostegno a tutti gli studenti e studentesse che ne hanno diritto. Il sistema universitario dell’Emilia-Romagna è il più attrattivo d’Italia, come confermano i dati Anvur, grazie al prezioso lavoro dei nostri Atenei, che ringraziamo per il prezioso lavoro che svolgono e la collaborazione costante. La nostra è la regione che ospita il maggior numero di studenti immatricolati fuorisede: siamo orgogliosi, ma al tempo stesso consapevoli che occorre continuare a investire sempre di più sul diritto allo studio, che vuol dire investire su un nuovo presente e un futuro diverso”.

Le risorse

Sono esattamente 149 milioni e 786mila euro le risorse destinate a finanziare le borse di studio, compresa la spesa per i servizi. L’investimento diretto della Regione Emilia-Romagna attraverso Er.Go vale 60 milioni di euro, di cui 13 a valere sul Fondo sociale europeo plus e 3,5 sul Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità. A questi finanziamenti si sommano ulteriori 27,5 milioni finanziati attraverso la tassa regionale per il diritto allo studio.

Tra le leve nazionali che portano al raggiungimento del 100% degli idonei c’è quella del Fondo integrativo statale, per cui la Regione ha ricevuto 34,6 milioni, e delle risorse Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per 26,7 milioni. Confermato anche quest’anno il contributo di un milione di euro da parte delle Università emiliano-romagnole, in misura proporzionale al numero dei beneficiari di borsa di studio iscritti a ciascun Ateneo e della relativa spesa, a testimonianza di come il diritto allo studio sia un valore condiviso tra le istituzioni del territorio.

Alloggi universitari

E si rafforza anche la disponibilità di posti letto per gli studenti universitari: negli ultimi tre anni è passata da 3.533 del 2020 a 3.811 di oggi, di cui 1.783 a Bologna. Considerando le strutture in fase di realizzazione o che saranno realizzate, l’incremento dal 2020 al 2027 sarà del 40%, con l’obiettivo di superare i 5.100 posti letto complessivamente disponibili in Emilia-Romagna. Per l’anno accademico 2023/2024 i posti letto sono aumentati di 183 unità rispetto a quello precedente: 110 a Bologna, 8 a Cesena, 25 a Forlì, 10 a Rimini, 10 a Ferrara e 20 a Parma. L’aumento è stato reso possibile attraverso convenzioni con Acer, la Società DoveVivo, la Cooperativa Diapason e la Fondazione Ceur/Camplus. Gli interventi già ammessi ai cofinanziamenti ministeriali e in corso di realizzazione prevedono 785 nuovi posti letto, di cui 572 a Bologna e 51 a Imola. Altri 87 sono previsti a Parma e 75 a Reggio Emilia.

A questi si aggiungono ulteriori 545 posti letto candidati al quinto bando previsto dalla legge 338 del 2000, tutti ammessi nei piani di cofinanziamento del decreto ministeriale del 6 novembre 2023. Sono infatti state approvate le candidature presentate nel maggio dell’anno scorso dalle Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma e Ferrara e con Acer Reggio Emilia, con il contributo dalla Regione: 6 in totale, di cui 4 ammesse e 2 ammesse con riserva, in attesa di finanziamento. I nuovi posti letto previsti sono così distribuiti: 179 a Bologna, 61 a Parma, 119 a Ferrara, 106 a Modena e 80 a Reggio. Complessivamente i cofinanziamenti regionali ammontano a 16 milioni e 630mila euro.

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