Key words per il futuro

Un innovativo progetto di ricerca, finanziato dall’UE, denominato Insemtives, frutto della collaborazione tra nove partner europei del mondo accademico e dell’industria sulla ricerca delle parole chiavi.

Armadio e guardaroba sono la stessa cosa? Di sicuro, non per molti motori di ricerca su Internet che aiutano a trovare l’arredamento giusto per la propria casa. Il problema sta nei software per le ricerche utilizzati in questi casi, che non sempre riescono automaticamente a riconoscere lo stesso oggetto se chiamato con nomi diversi.
Un deficit che causa rallentamenti, risultati troppo generici o non pertinenti e a volte anche ricerche a vuoto. Tutto ciò diventa ancora più seccante se la ricerca si concentra, ad esempio, su un documento da scaricare sul sito di un ente pubblico, un articolo da una rivista online o un’informazione di servizio.
Le ricerche in Internet oggi sono uno strumento molto diffuso e utile. Tuttavia esiste un reale problema legato all’ambiguità delle parole chiave che troppo spesso vanifica lo sforzo di rendere disponibili in rete informazioni numerose e complete. A questo problema sta lavorando un innovativo progetto di ricerca, finanziato dall’Unione Europea, denominato Insemtives (Incentives for semantics), frutto della collaborazione tra nove partner europei del mondo accademico e dell’industria, tracui l’Università di Trento attraverso i dipartimenti di Ingegneria e Scienza dell’informazione e di Informatica e Studi Aziendali.
Il progetto europeo, della durata di tre anni, si occupa tra l’altro di sviluppare un software che permette sia alle macchine, sia alle persone, di descrivere le informazioni attraverso parole chiave ed etichette e attribuire a queste ultime dei significati coerenti con i contenuti. In questo modo gli utenti possono riorganizzare come desiderano le informazioni e i contenuti, in modo da essere facilitati nella ricerca.
«Il sistema è intelligente – spiega Ilya Zaihrayeu, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione – ed è in grado di “imparare” il linguaggio che usa la gente comune per definire i concetti di ricerca. Questo permette anche alle altre persone che ne avranno bisogno in seguito, di fare ricerca,basandosi su termini nuovi e sempre più precisi.
Con questo sistema quindi ogni persona potrà contribuire a migliorare la categorizzazione e la ricerca delle informazioni, immagini, documenti in Internet. Proprio lo stesso meccanismo di adesione e collaborazione per il miglioramento che anima alcune iniziative virtuali come Wikipedia e che costituisce uno dei punti di forza della rete.»
Ma, al di là dell’aspetto tecnico, come convincere gli utenti a collaborare e ad attribuire delle etichette alle informazioni ricercate? Del resto si tratta di una piccola
attenzione che però molti possono giudicare una noiosa perdita di tempo. Anche a
«Innanzitutto – commenta Marco Zamarian del Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali – spieghiamo bene agli utenti l’importanza cruciale del loro contributo per raggiungere il fine ultimo e molto concreto dell’iniziativa: poter trovare quello che si sta cercando, più velocemente e con precisione. E poi lavoriamo su una presentazione user friendly che faciliti al massimo e renda il più possibile rapida la fase di applicare le “etichette”. Questo passaggio cerchiamo di renderlo anche piacevole e divertente e, per invogliare ulteriormente, agiamo sulla leva del riconoscimento pubblico.
Tra i partner internazionali coinvolti nel progetto, anche le università di Innsbruck, Siegen (Germania), Cluj- Napoca (Romania) e Poznan (Polonia),oltre a varie società leader nel settore delle ICT, tra cui Peppersghost Productions (UK), Telefonica (Spagna), Seekda (Austria), OntoText (Bulgaria).
Per l’ateneo trentino il progetto rappresenta un buon esempio di collaborazione tra diversi dipartimenti. Il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione si occupa della ideazione del software semantico che permette ai computer di attribuire significato alle parole chiave inserite dagli utenti, mentre il Dipartimento di Informatica e Studi aziendali, analizza le tecniche che forniscono alle persone le giuste motivazioni e gli incentivi adeguati per arricchire le informazioni presenti nei siti.
Per maggiori informazioni: https://www.insemtives.org/

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