“Carneade, chi era costui?”. Un filosofo greco. “E la Reggia di Caserta, da chi fu progettata?” Dall’architetto Luigi Vanvitelli. “Va dove ti porta il cuore”, invece, è un fortunato romanzo di Susanna Tamaro. Le domande di cultura generale proposte al test per l’accesso nelle facoltà di Medicina e Chirurgia degli atenei statali italiani sembrano prese dalla rubrica “Forse non tutti sanno che”, pubblicata dalla rivista settimanale che vanta innumerevoli tentativi d’imitazione. O da uno dei tanti schemi di parole crociate.
Scorrendo l’elenco delle domande (pubblicate dal Miur su un apposito portale e visualizzabili qui) ci si rende conto – ancora una volta – della sostanziale inutilità di uno strumento che, solo in teoria, dovrebbe servire a selezionare i “più adatti”: per varcare le ambite porte della facoltà occorre riconoscere l’incipit dell’Infinito di Giacomo Leopardi, sapere in che regione si trova il lago Trasimeno e attribuire correttamente il quadro “I girasoli” al pittore Van Gogh. Senza esitazioni: come se si rispondesse ai quiz della patente.
Un futuro medico avrà molto a che fare con le Scienze Matematiche, la Fisica e la Chimica. Magari però, uno studente appassionato di materie scientifiche che conosce a menadito tutte le formule e le equazioni – ma poco incline alla Filosofia e alla Storia – sarà caduto sulla domanda riguardante la “maieutica” socratica. Per non parlare delle esatte dominazioni ai tempi del colonialismo: senza dubbio sapere che nel Camerun c’erano i tedeschi non era da tutti. E sarà di fondamentale importanza ricordarselo quando si sta per eseguire un intervento chirurgico. Allora ci si chiede: “Servono davvero test d’ingresso così concepiti?”
A capofitto nelle domande di cultura generale senza andare troppo per il sottile: una sola risposta giusta tra le quattro proposte. Senza gli inutili siparietti e la suspence creata ad arte in televisione al “Milionario” ma il senso è più o meno quello. “Dagli atri muscosi, dai Fori cadenti…” Beep. Manzoni, “L’Adelchi”. “De Bello Gallico”: diamo a Cesare quel che è di Cesare. Il tempo stringe, passare velocemente al prossimo quesito: “La capitale della Finlandia” Helsinki! Ancora un ultimo sforzo e, forse, si potrà finalmente riuscire ad entrare nella facoltà dei sogni: “Il confine orientale dell’Impero di Alessandro Magno?” L’India.
Manuel Massimo
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