Mentre il mondo della scuola è in subbuglio per la ripresa delle lezioni prevista per il 10 gennaio, con i presidi che hanno lanciato un appello al Governo per ritardare la riapertura, l’Università va controcorrente e apre alla possibilità di utilizzare la didattica a distanza (per esami e lauree) almeno fino alla fine di febbraio.
È questa, infatti, l’indicazione data dal ministero dell’Università e della Ricerca, in vista della ripresa delle attività, che ha inviato a tutti gli atenei una nota sullo svolgimento delle prossime sedute di laurea e degli esami. Pur rimanendo valida la disposizione del decreto legge del 6 agosto 2021 per la quale “le attività didattiche e curriculari delle università sono svolte prioritariamente in presenza”, il Miur invita a tener conto dell’attuale evoluzione del quadro epidemiologico e dunque prevede, in via del tutto eccezionale e laddove non sia possibile garantire la presenza, che le università possano disporre lo svolgimento con modalità a distanza delle prove programmate per gennaio e febbraio.
Tutto questo sarà possibile, si legge nella nota inviata agli atenei, “utilizzando apposite procedure e tecnologie, che garantiscano l’identificazione del candidato, la qualità ed equità della prova e la corretta verbalizzazione del voto finale”. Il ministero ricorda, inoltre, “l’estensione dell’obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle scuole di alta formazione. Per gli studenti è obbligatorio il green pass”.
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