I neuroni specchio riconoscono azioni inappropriate in 200 millisecondi. La ricerca, condotta dal Cnr e dall’Università di Milano-Bicocca, indica anche che le donne hanno una maggiore suscettibilità alle azioni incongruenti rispetto agli uomini, i quali sono più razionali
Fai uno sbaglio? Le donne lo capiscono prima. Ad esserne certo è il gruppo di ricerca di Alice Mado Proverbio dell’Università di Milano-Bicocca insieme a Federica Riva e Alberto Zani dell’Istituto di bio immagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano. Lo studio, recentemente apparso sulla rivista Neuropsychologia, consente di comprendere i processi neuronali che si attivano nel momento in cui osserviamo un’azione ‘sbagliata’ inducendoci, per esempio, a non imitarla.
«E’ noto», spiega Alice Mado Proverbio, «che azioni dotate di scopo, come raccogliere un frutto per mangiarlo, attivano il sistema fronto-parietale di ‘neuroni specchio’ (riguardante il giro frontale inferiore, il lobulo parietale inferiore sinistro e il solco temporale superiore, STS), in misura maggiore di azioni non finalizzate o meno salienti, per esempio, raggiungere un frutto senza raccoglierlo, oppure raccoglierlo per poi gettarlo via».
Mado Proverbio e i suoi colleghi hanno testato l’esistenza di questo circuito in 23 studenti universitari maschi e femmine, stimolandoli con immagini visive e registrando da 128 sensori l’attività cerebrale evocata dalla stimolazione mediante la tecnica dei potenziali bioelettrici evocati dalla stimolazione sensoriale (potenziali correlati ad eventi, ERP).
Al gruppo campione sono state sottoposte centinaia di immagini che ritraggono persone mentre compiono un’azione appartenente al normale repertorio comportamentale dell’essere umano (fare un bagno, scrivere una ricetta, brindare…) mettendole a confronto con altre che mostrano azioni prive di scopo o dalla finalità incomprensibile (stare in piedi su una gamba sola nel deserto, succhiare da una cannuccia posta nella coppa dell’olio di un’automobile, aprire un uovo alla coque con l’accetta etc.).
I dati hanno evidenziato il riconoscimento automatico delle immagini dotate di scopo e la distinzione da quelle inappropriate, a partire dai 170-200 millisecondi post-stimolo, soprattutto nel cervello femminile che evidenzia un’elaborazione più rapida. Dopo circa 450-600 ms si osserva il picco della risposta negativa ai gesti improbabili e inappropriati, con una connotazione di tale reazione più affettiva nella donna e più razionale nell’uomo.
I risultati sembrano dunque «suggerire una maggiore suscettibilità femminile alle azioni incongruenti», conclude Mado Proverbio «e forniscono nuove prove dell’esistenza dei ‘neuroni specchio’ anche negli esseri umani (oltre che nei primati), e del loro ruolo nei comportamentali sociali complessi di imitazione, apprendimento e valutazione dell’appropriatezza».
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