Che Fare, il contest che premia le migliori idee di impresa culturale innovativa, torna e si fa in tre: in palio 150 mila euro per i progetti culturali che dimostreranno di possedere il maggior tasso di innovazione e di impatto sociale.
“Premiare un solo progetto non ci bastava, e non ci è mai bastato”: così gli organizzatori di Che Fare annunciano la maggiore delle novità del bando di quest’anno: non uno, ma tre premi (ciascuno del valore di 50 mila euro) per investire sul futuro dell’imprenditoria culturale in Italia.
Come si partecipa? Semplice: entro il 1° luglio, gli aspiranti imprenditori potranno inviare il loro progetto. Un team di esperti composto dallo staff di cheFare e dai partner lo valuterà e se passerà la selezione sarà online due mesi per essere votato dal vostro network.
Una giuria sceglierà infine i 3 progetti più meritevoli tra i 10 più votati dal pubblico, premiandoli con 50.000 euro.
L’ammissione al concorso è regolata da un sistema di parametri qualitativi e quantitativi che valuta la corrispondenza di ogni proposta con le finalità di cheFare, la sua sostenibilità economica, l’impatto sociale e la rilevanza culturale.
Possono partecipare imprese non profit, low profit e profit: associazioni, comitati, organizzazioni di volontariato, fondazioni, imprese sociali, società di persone, società di capitali, società cooperative, società consortili, organizzazioni non governative, associazioni di promozione sociale, Onlus, associazioni e le società sportive dilettantistiche.
La cultura al primo posto: i progetti presentati possono riferirsi al mondo di letteratura, musica, teatro, danza, pittura, cinema, video, fotografia, arti plastiche, performing art, editoria, filosofia, pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia.
Fondamentale che i progetti abbiano specifiche caratteristiche imprenditoriali e sociali: devono promuovere la collaborazione; ricercare forme innovative di progettazione, produzione, distribuzione e fruizione della cultura; essere scalabili e riproducibili; essere economicamente sostenibili nel tempo; promuovere l’equità economica e contrattuale dei lavoratori impiegati, con particolare riferimento alle tipologie di contratti che si vorrebbero attivare nella realizzazione del progetto; avere un impatto sociale e territoriale positivo; ricorrere ad ogni strategia di progettazione, produzione, gestione, distribuzione dei contenuti che inquadri la cultura come bene comune; coinvolgere le comunità di riferimento e i destinatari del Progetto nella comunicazione delle proprie attività.
Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito del contest Che Fare 3, oppure scaricare direttamente il bando a questo link. Chi volesse partecipare è invitato a compilare con cura un apposito modulo on line tramite il quale ci si iscrive al concorso.
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