La ricerca come rappresentazione, come messa in scena “teatralizzata” delle potenzialità della scienza. Una notte per imparare, per scoprire, anche attraverso il gioco e il divertimento, un mondo nuovo e conoscere da vicino tutto ciò che fanno i ricercatori. Per esempio affrontando un’appassionante ‘caccia al tesoro’ scientifica, guardando l’infinitamente piccolo, attraverso un microscopio, o l’infinitamente lontano, grazie ai telescopi dell’Osservatorio, risalendo all’origine della formazione delle galassie, o ancora osservando da vicino un robot intelligente.
È solo un assaggio di quanto i catanesi di tutte le età potranno trovare alla Cittadella Universitaria a partire dal pomeriggio di venerdì prossimo, 26 settembre, quando andrà in scena la ‘Notte dei ricercatori 2008’.
«È un’iniziativa che viene realizzata per la prima volta a Catania e nella nostra Università», ha spiegato il rettore Antonino Recca. «Grazie a un finanziamento della Comunità europea che l’Università di Catania è riuscita a guadagnarsi insieme ad altri cinque atenei italiani e soprattutto grazie all’entusiasmo e al contributo, anche economico, dei nostri ricercatori – ha aggiunto il rettore – il grande pubblico potrà conoscere più approfonditamente il mondo della ricerca e della scienza, e quanto ogni giorno fanno i ricercatori per migliorare la nostra conoscenza e la stessa qualità della vita».
Al progetto, organizzato in collaborazione con l’agenzia We-Group, partecipano attivamente altri importanti enti di ricerca presenti a Catania quali, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Consorzio Cometa.
«Tutti questi enti – ha aggiunto il professor Alfio Lombardo, delegato d’Ateneo alla ricerca strategica – avranno la possibilità di far conoscere alla gente i propri ricercatori e il loro ruolo, di mettere in mostra per una sera la dimensione umana, sociale e lavorativa. Vogliamo sfatare in questo modo il pregiudizio che il mondo universitario sia un luogo frequentato soltanto da un’élite di persone colte e di poche altre pronte a diventarlo. Al di là dello stereotipo corrente, i ricercatori sono ‘persone comuni’, rese ‘speciali’ soltanto dall’entusiasmo per tutto ciò che rappresenta una sfida verso un mondo migliore e più giusto per tutti».
Manuel Massimo
Related Posts
La svolta dell’Università di Harvard: corsi gratuiti agli studenti con redditi fino a 200mila dollari
L’università di Harvard ha annunciato un ampliamento del suo programma di aiuti finanziari: a partire dall’anno accademico 2025-2026…
18 Marzo 2025
Torino, contestazione all’inaugurazione del nuovo anno accademico
L'intervento di un gruppo di studenti pro Palestina ha interrotto la cerimonia solenne al Teatro Regio.
17 Marzo 2025
La Sapienza prima al mondo per gli studi classici ma l’Italia è fuori dalla top 100 dei migliori atenei
Secondo la classifica 2025 di QS World University Rankings by Subject l'ateneo romano mantiene il primato nella speciale classifica ma in quella globale le università italiane arrancano: il Politecnico di Milano è in 111esima posizione.
12 Marzo 2025
Test Medicina, la riforma è legge: addio al numero chiuso
La selezione si sposta di sei mesi: potrà proseguire solo chi supera gli esami con i punteggi migliori
11 Marzo 2025