Fondi europei per la ricerca Il Ministro Maria Chiara Carrozza ha sottolineato la necessità, per l’Italia, di sfruttare al meglio il nuovo ciclo di finanziamenti europei per la ricerca.
Nel corso della riunione degli Addetti Scientifici, apertasi oggi alla Farnesina, Il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca ha inoltre evidenziato la rilevanza del danno che la mancanza di un adeguato utilizzo dei fondi disponibili arreca all’Italia.
Ha fatto riferimento, nello specifico, all’ultimo VII Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico (2007-2013), nel cui ambito lo scarto tra contributi versati dall’Italia (14%) e quota utilizzata per la ricerca dal Bel Paese (9%) ha comportato una “perdita complessiva per il sistema nazionale della ricerca di oltre 2,5 miliardi”. Il nuovo sistema di finanziamento integrato per la ricerca, che prenderà il via il 1° gennaio 2014, si chiamerà Horizon 2020 e cercherà di ovviare alle carenze italiane in termini di ricerca ed innovazione.
Il programma cercherà di fornire a ricercatori strumenti necessari alla realizzazione di idee e progetti, incentivando nel contempo la cooperazione transfrontaliera e l’eccellenza, semplificando procedure burocratiche e accesso alle risorse, che ammonteranno complessivamente a 70,2 miliardi di euro, da ripartire tra le categorie “Excellent of Science”, “Industrial Leadership” E “Societal Challenges”. L’importante sarà riuscire ad avere una fetta dei fondi adeguata per le esigenze italiane. Altrimenti, ha spiegato il ministro, “se in Horizon 2020 la performance non dovesse migliorare, la perdita ammonterebbe a 3,5 miliardi: una cifra che il nostro sistema non può più permettersi”.
