Bussetti rassicura i precari: «Concorso nel 2019 per metterli in regola»

Mancano i docenti da assumere e gli uffici regionali sono in difficoltà nell’organizzare il regolare avvio dell’anno scolastico: il ministro all’Istruzione Marco Bussetti intervistato dal Messaggero ha annunciato un decreto ad hoc.  «Questa settimana presenteremo in Consiglio dei Ministri un pacchetto scuola. Siamo pronti. Lo schema di decreto legge è già stato inviato da giorni a Palazzo Chigi per l’istruttoria preliminare e, salvo sorprese, sarà approvato in una delle prossime riunioni prima della pausa estiva. Dentro ci sono importanti misure per il precariato, per il trasporto scolastico, per garantire la continuità del corpo degli ispettori in attesa del nuovo concorso, per la sicurezza degli edifici scolastici e l’antincendio. Quanto ai precari cosiddetti storici, il decreto prevede due misure: l’avvio di percorsi abilitanti speciali ed il bando di un concorso riservato».
E riguardo ai percorsi abilitati la data non è ancora difinitiva ma il capo di Viale Trastevere rassicura: “Entro il 2019 verranno banditi”. Con l’accordo siglato nelle scorse settimane insieme alle più importanti sigle sindacali il governo ha preso l’impegno di estendere la partecipazione anche ai dottori di recerca i percorsi speciali abilitanti che si svolgeranno nelle università. Inoltre potranno partecipare i docenti con tre anni di servizio, anche se non consecutivi, svolti negli ultimi otto anni. Questo varrà sia per per il normale insegnamento, sia per chi ha fatto formazione professionale e chi ha svolto attività di sostegno nella scuola dell’obbligo.
In tolale saranno bandite 24mila assunzioni per la “terza fascia”, più 17mila (bandite prima delle pausa estiva) su infanzia e primaria. Ma i vincitori dei vecchi concorsi? «Saranno assunti quanto prima, continueremo a scorrere le graduatorie. Per questo, nello schema di decreto ho fatto inserite una norma che ne proroga la validità di un altro anno».
Nel decreto verranno previste anche delle linee guida per quanti riguarda il trasporto pubblico: «Garantire il trasporto pubblico agli alunni è parte integrante del diritto allo studio, dunque è un tema che stiamo affrontando con la massima attenzione e con volontà risolutiva. Nello schema di decreto legge proponiamo che la quota richiesta alle famiglie per l’accesso ai servizi di trasporto degli studenti possa essere, in ragione delle condizioni del nucleo familiare e sulla base di una delibera motivata, inferiore ai costi sostenuti dall’ente locale per il servizio, o anche pari a zero. Diremo ai Comuni che potranno continuare a garantire la gratuità del servizio o tariffe agevolate a chi ne ha più bisogno».
 

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