Autovalutazione, precariato, supplenze: l’intervento del ministro Giannini al Meeting di Rimini

supplenze

“Il fatto che si pensi che Italia di domani dipenda dalle scelte sull’istruzione è veramente una svolta rivoluzionaria. Guardare lontano, è questo ciò che manca alla scuola italiana”. Ha concluso con queste parole Stefania Giannini il suo intervento al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, dove il ministro ha anticipato le nuove linee guida per la scuola, che saranno presentate venerdì in Consiglio dei Ministri.

Tante novità, tante anticipazioni, tante battute: l’intervento del ministro è durato più di un’ora, toccando punti fondamentali. “Le supplenze non fanno bene a nessuno – ha detto Giannini. Né a chi le fa, né agli studenti, né alla scuola. Stiamo pensando di abolirle” – ha anticipato.

AUTOVALUTAZIONE – “Nel 2015 tutte le scuole italiane pubblicheranno il loro rapporto di autovalutazione. Sia insegnanti che presidi non hanno paura di essere valutati per quello che sono e per quello che danno agli studenti” – ha aggiunto parlando del nuovo sistema di autovalutazione delle scuole. “Ma potremo riuscire nella nostra riforma solo grazie al lavoro e alla determinazione degli insegnanti, che saranno i nostri veri alleati”.

PRECARIATO – “Dobbiamo dare una soluzione definitiva al tema del precariato, il vero dramma del tempo, senza dimenticare di lavorare sul reclutamento e sull’avanzamento in carriera”.

MUSICA – “Penso sia davvero innaturale che nel Paese di Verdi e Puccini non esista una strutturazione di una materia come musica. In una terra come la nostra la musica deve essere una componente strutturale della scuola, non emarginata”.

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO – “Dobbiamo seguire lo stesso esempio della Germania. Dobbiamo puntare sull’alternanza scuola lavoro sin dagli istituti d’istruzione superiore di primo grado. Stiamo pensando a un piano nazionale che coinvolga tutti gli studenti, e non solo rare eccellenze locali”.

FORMAZIONE – “Dobbiamo puntare sulla formazione degli insegnanti e dei professionisti che lavorano nel mondo della scuola. Il futuro del Paese passa da una scelta politica precisa: l’alfabetizzazione tra le priorità della scuola. Più diritto allo studio, più formazione (reale) per gli insegnanti”.

FAMIGLIA – “La famiglia, se non vuole affondare ha bisogno dello Stato. E lo Stato, se non vuole affondare, ha bisogno della famiglia. La scuola deve essere di tutti, non solo al servizio di alcune élite”.

INVESTIMENTI – “Investire nel mondo dell’istruzione in un momento di crisi: è questa la vera svolta per il Paese per i prossimi anni. Per la riforma ci vogliono soldi, non lo nascondiamo. Ma non escludo anche l’intervento di privati e della società”.

Raffaele Nappi

 

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