Quattro casi di trombosi in Italia, colpiscono soprattutto le donne under 50. Ipotesi di cambiare la seconda dose per chi ha fatto la prima
Un caso in Toscana, uno in Calabria, altri due in Liguria. Trombosi cerebrali rare, che colpiscono soprattutto le donne under 50 e che riaccendono l’attenzione sull’utilizzo dei vaccini a vettore virale nelle fasce più giovani, soprattutto dopo gli open day che sono serviti proprio a richiamare in particolare i ragazzi.
DECISIONI
Quasi un milione e mezzo di dosi Astrazeneca sono ferme in frigorifero e si va verso un cambio di regole, sia per il vaccino inglese che per il Johnson & Johnson. Si aspettano infatti le valutazioni del Comitato tecnico scientifico, che sta valutando l’incidenza degli effetti collaterali.
LE SOLUZIONI
Due strade: vietare la somministrazione sotto i 60 anni o abbassare il limite d’età. Secondo il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, si valuteranno divieti per gli under 30 o 40. Un’altra possibilità è che per queste fasce d’età la seconda dose sia Pfizer o Moderna, vaccini a mrna. Intanto molte regioni hanno ripensato e fermato gli open day, altre andranno avanti.
L’INCIDENZA
Si attendono adesso i nuovi dati dell’Aifa. Un mese fa l’incidenza era di di 0,45 casi ogni 100 mila vaccinati, che però in Gran Bretagna, con un numero più alto di inoculazioni, si saliva a 1,8 nella fascia 18/49 anni, 1 sopra i 50. E anche l’Ema, l’agenzia europea del farmaco che ha autorizzato i due vaccini senza limiti d’età ha rilevato rischi per i più giovani, che potrebbero perfino essere più alti di quelli di chi contragga il covid.