Aspettando… il decreto Gelmini

Nasce il coordinamento nazionale dei professori associati il 15 novembre e il 17, si prevede in vari atenei, il blocco della didattica.

Il mese di novembre si preannuncia particolarmente caldo per il futuro delle università. il giorno 17 novembre 2010 (giorno prima della discussione del decreto Gelmini alla Camera) si prevede in molti ateni , una giornata di blocco totale della didattica e altre tipologie di mobilitazione, come segnale di profondo dissenso nei confronti della riforma a cui parteciperanno docenti ordinari, associati e ricercatori.
Inoltre, come gia annunciato, da alcuni giorni, sul sito dell’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari) si costituirà ufficialmente il prossimo 15 novembre 2010 a Roma nel corso di un’assemblea nazionale presso l’Università “‘La Sapienza’ , il Coordinamento Nazionale dei Professori Associati, nato per iniziativa dei docenti di numerose Università di tutta Italia, tra cui Bari, Cagliari, Genova, Insubria Varese-Como, Milano Bicocca, Palermo, Roma Tor Vergata, Siena, Torino, Trieste.
Il Coordinamento, spiega una nota, nasce in risposta alle preoccupazioni dei professori universitari per le gravi conseguenze che il disegno di legge di riforma dell’università attualmente in discussione alla Camera dei Deputati avrebbe per l’università pubblica, la ricerca, la formazione e il diritto allo studio.
Nel manifesto programmatico di indizione dell’assemblea di Roma si sottolinea come il ddl costituisca la chiara espressione di una visione decisamente verticistica del governo degli atenei, a danno dell’autonomia e della democrazia.
Tra le modalità di depotenziamento del ruolo dei professori associati, ricordiamo l’estromissione degli associati dalle commissioni dei concorsi e dall’elezione del rettore.  Ruolo che viene completamente assoltodai professori ordinari.

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