App Immuni: come funzionerà e quando arriverà?

La documentazione di Immuni è stata rilasciata sulla piattaforma di Github, ossia il servizio di hosting per progetti software, che ha permesso qualche settimana fa di osservare per la prima volta la grafica dell’applicazione italiana ma soprattutto scoprire il suo funzionamento. Non c’era ancora il codice sorgente visto che l’applicazione è ancora in fase di sviluppo ma è palese che dalla documentazione si può capire facilmente il suo funzionamento.

Il passaggio fondamentale, e che aveva preoccupato tutti, è che l’applicazione non funzionerà tramite GPS ma tramite Bluetooth per il tracciamento dei contagi. Questo significa che in questo modo gli utenti che la utilizzeranno non condivideranno mai alcun tipo di dato personale che verrà invece sostituito da codici ID del tutto anonimi che non verranno mai associati a nomi di persone o tantomeno a numeri di telefono o altri dati riconducibili alla persona fisica che utilizza l’app.

Immuni lavorerà sia per smartphone iOS che per Android e permetterà di informare il più velocemente possibile gli utenti a rischio di ”trasportare” il virus, anche quando sono asintomatici. Questi utenti potranno quindi isolarsi per evitare di infettare gli altri e consultare un medico. Secondo quanto si legge sulla documentazione, la progettazione e lo sviluppo di Immuni si è basata su cinque principi principali: utilità, accuratezza, scalabilità, trasparenza e privacy.

L’intero sistema di tracciamento dei contatti è basato sul Bluetooth Low EnergyCosa significa questo?Quando due utenti si avvicinano sufficientemente l’uno all’altro per per un certo periodo, i loro dispositivi registrano reciprocamente il cosiddetto ”identificatore” per prossimità mobile nella memoria locale del device. Questi ”identificatori” sono generati da chiavi di esposizione temporanee e cambiano più volte all’ora e sono generate casualmente. Quando un utente risulta positivo per SARS-CoV-2, ha la possibilità di caricare su un server le sue recenti chiavi di esposizione temporanea ma questa operazione può avvenire solo con la convalida di un operatore sanitario. L’app scarica periodicamente le nuove chiavi di esposizione temporanea e le utilizza per ricavare gli identificativi di prossimità a rotazione degli utenti infetti. Quindi li confronta con quelli memorizzati nella memoria del dispositivo e avvisa l’utente se si è verificato un contatto rischioso.

Non utilizzando i dati GPS di localizzazione chiaramente l’app non può dire dove si è verificato il contatto con un utente potenzialmente contagioso, né le identità delle persone coinvolte. Come detto per implementare la sua funzionalità di tracciamento dei contatti, Immuni sfrutta il framework di notifica dell’esposizione di Apple e Google. Infine oltre alle chiavi di esposizione temporanee, l’app Immuni invia anche al server alcuni dati di analisi che includono informazioni epidemiologiche e tecniche che vengono inviati allo scopo di aiutare il Servizio Sanitario Nazionale a fornire un’assistenza efficace agli utenti, in conformità con l’art. 6.2.b e 6.3 del Decreto Legge 28/2020.

QUI potete trovare tutte le INFORMAZIONI in merito proprio al funzionamento dell’applicazione IMMUNI.

L’app arriverà appunto entro la fine del mese e permetterà di avere un maggiore controllo dei contagi da Coronavirus. Chiaro che l’uso massiccio dell’applicazione permetterà di avere un risultato vero e utile dunque è consigliato utilizzarla proprio per permettere alle autorità sanitarie del paese di approntare l’emergenza in caso di risalita dei numeri da contagio.

Leggi anche:
Apple e Google: ecco gli aggiornamenti per il tracciamento dei contagi. Tutto pronto per Immuni

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Esami di Stato, Ministero e Sindacati siglano l’intesa: help desk per le scuole

Next Article

EYE online 2020: voce ai giovani per influenzare la politica UE

Related Posts